La minoranza di Azzate non partecipa al consiglio comunale

Le minoranze ad Azzate criticano i tempi per la convocazione del consiglio comunale e annunciano di disertare la seduta. Il Sindaco: "Mi dispiace ma ne prendo atto"

minoranza azzate

La minoranza di Azzate non parteciperà alla prossima seduta del consiglio comunale, convocati per il prossimo venerdì, 27 gennaio, con cinque punti all’ordine del giorno e le motivazioni sono scritte in una lettera in cui spiegano le motivazioni.

“Ancora una volta, – si legge – nonostante non sussistano né si ravvisino dall’ordine del giorno motivi di particolare urgenza, il Consiglio comunale di Azzate viene convocato in extremis, cioè addirittura negli ultimi minuti utili prima della scadenza prevista dal regolamento. Appena tre giorni di preavviso per la seduta programmata dalla maggioranza del sindaco Gianmario Bernasconi e della vicesindaco Simona Barbarito per la data di venerdì 27 gennaio, alle ore 20, in seduta pubblica straordinaria. Al di là della palese inosservanza delle più elementari norme della grammatica democratica, che quanto meno prevederebbero un’anticipazione da comunicare ai capigruppo, i gruppi di minoranza “Insieme per Azzate” e “Azzate in Valbossa” ritengono preoccupante ai fini della normale dialettica democratica il reiterarsi di tale modalità di convocazione, tanto più considerando come l’invio della convocazione sia avvenuta ancora con ingiustificato ritardo rispetto alla data riportata in testa al documento dell’Ufficio Affari generali. Inoltre, nel caso di un consigliere di minoranza, incredibilmente – nonostante le segnalazioni ufficializzate anche al sindaco nel corso delle precedenti sedute del consiglio comunale – l’invio della convocazione è avvenuta ancora a mano, tramite messo comunale (e in orario al di fuori della normale fascia di servizio, dunque con un costo ulteriore a carico dei cittadini), nonostante sia ben noto al primo cittadino e alla sua maggioranza come lo stesso consigliere di minoranza sia regolarmente e da anni titolare di un indirizzo di posta elettronica certificata. Tanto che allo stesso indirizzo pec trascurato per l’invio della convocazione è stata subito dopo inviata la documentazione del consiglio comunale appena convocato a mano”.

Dunque, ai gruppi Insieme per Azzate e Azzate in Valbossa “appare chiaro come tale modalità ritardata di convocazione, adottata ancora dalla maggioranza del sindaco Bernasconi e della vicesindaco Barbarito, avvenga con il malcelato scopo di impedire alle minoranze presenti in Consiglio comunale di studiare adeguatamente la documentazione sui vari punti all’ordine del giorno e quindi di impedire alle stesse minoranze di poter partecipare al Consiglio comunale presentando – ove fosse necessario – osservazioni, deduzioni ed eventuali critiche. Del resto, quasi sistematicamente negli ormai oltre quattro anni e mezzo dall’inizio del mandato, è apparso chiaro come i consiglieri delle minoranze abbiano sempre studiato gli argomenti e si siano preparati sugli stessi con attenzione e rigore, nel pieno rispetto dei cittadini, al contrario della giunta Bernasconi-Barbarito e della maggioranza, che quasi sistematicamente si è mostrata impreparata e comunque poco a conoscenza sugli argomenti presentati all’ordine del giorno”.

Alla luce di tutto ciò, vista la mancanza di tempo necessaria per studiare l’ampia documentazione sui punti all’ordine del giorno e anche in considerazione di precedenti impegni di lavoro e personali non più procrastinabili visto il ritardo ingiustificato della convocazione, “i quattro consiglieri dei gruppi di minoranza, Raffaele Simone e Antonio Triveri di “Insieme per Azzate”, Carlo Arioli e Marco Leoni per “Azzate in Valbossa”, con dispiacere ma pure con estrema serietà, e nel rispetto dovuto ai cittadini di Azzate, comunicano che non parteciperanno alla seduta convocata per venerdì 27 gennaio 2023. E fanno presente che l’ulteriore ripetersi di tale modalità di convocazione dei Consigli comunali costringerà i gruppi di minoranza a far valere i propri diritti nelle sedi opportune”.

Una situazione che il sindaco Gianmario Bernasconi legge con una chiave diametralmente opposta. «Prendo atto di questa decisione e mi dispiace che disertino -spiega il Primo Cittadino-. La convocazione è determinata dagli atti che devono presentare gli uffici e nel caso specifico portiamo in consiglio una delibera con scadenza il 31 gennaio legata alla finanziaria. Quei documenti sono arrivati pronti ieri e quindi abbiamo convocato nel rispetto del nostro regolamento. C’è poi il tema dell’illuminazione pubblica, che prima viene discussa meglio è. In ogni caso parliamo di un consiglio comunale di soli tre punti, l’impegno richiesto per l’analisi dei documenti è ben diverso rispetto ad esempio alla sessione di bilancio».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Gennaio 2023
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