L’uomo della musica ha trovato casa a Cuvio

Le tre vite di Andrew Jolliffe: prima Londra, poi Parigi e la folgorazione per la Valcuvia dove ha dato vita ad un festival gratuito e con musica di alta qualità. “Le mura di questi paesi parlano"

Generico 06 Feb 2023

Le finestre dai contorni dorati che brillano in una giornata di sole, fra le grandi librerie e l’esterno che dà su muri antichi, ricordano la Firenze degli Uffizi più che il centro storico di Cuvio immerso nell’unica cosa che non appartiene al padrone di casa: il silenzio. Infatti la vita di Andrew Jolliffe, 62 anni, originario di una cittadina ad una cinquantina di chilometri da Londra nasce nella musica, vive nel fragore dei fuochi d’artificio e nei colori che escono nell’attività di copy pubblicitario, e ancora approda nella via Pretorio a Cuvio proprio dove una volta c’era il palazzo municipale, ora divenuto il suo rifugio.

Qui un paio d’anni fa assieme agli amici Margherita Gianola e Adalberto Riva, ancora durante le lunghe incertezze dovute ai lockdown è partito il seme che ha fatto germogliare «Musicuvia», la grande rassegna dedicata alla musica in ogni sua forma, prima partita come assaggio nell’estate 2021, poi sotto l’ombrello di Fondazione comunitaria del Varesotto divenuta quasi un festival, visto che anche di festival vive l’Italia ai confini dell’impero dove la più seguita kermesse fa diventare un centro della provincia ligure – e non una grande città d’arte – per una settimana capitale dell’Italia che canta, suona, e ascolta.

E qui nella profonda provincia che spesso non si riesce a raggiungere perché non si conosce, esiste un paese con un’enorme vivacità culturale come Cuvio, che ha la sua banda ultracentenaria, le sue rassegne di libri e associazioni culturali fiorenti e addirittura un teatro recentemente rimesso a nuovo. Proprio questo è stato il brodo di coltura, la pangèa dove un giovane Andrew Jolliffe, che a Londra decise all’età di 13 anni di crearsi il suo primo organo in legno direttamente nella camera da letto, arrivò negli anni Ottanta per conoscere i segreti di una casa organaria del calibro della Mascioni.

«La prima volta che arrivai a Cuvio, mi misi a piangere da quanto era bello questo posto, che per me è diventato un posto nel cuore», spiega Andrew nel suo soggiorno di fronte ad un caffè della moka preparato con magistrale disinvoltura. «Mi affacciavo al mondo del lavoro come organaro, ero curioso, volevo imparare. Arrivai in Italia per un congresso di organi a Brescia da lì giunsi da queste parti e vi rimasi per circa un anno».

Tornato a Londra il cambio di passo dovuto ad una nuova passione, quella per i fuochi d’artificio di cui divenne imprenditore che lo portò dove il sole non tramonta mai, fino alla nuova impresa per il campo pubblicitario, il successivo trasferimento a Parigi dove con enorme intraprendenza e passione scalò rapidamente le vette di una professione che ancora oggi gli appartiene, dopo aver seguito clienti di portata mondiale. Ma le vicissitudini della vita portano a compiere cerchi che si chiudono fra amori che si spengono e poi si riaccendono («fanno dei giri immensi», direbbe Antonello Venditti) per arrivare alla decisione di trovare un posto dove ritrovare un po’ se stesso, alla soglia dei sessant’anni. E allora qualche anno fa ecco la decisione: «Mollo tutto, e cerco casa a Cuvio». Detto, fatto.

Il trasferimento è avvenuto proprio in quelle strette stradine che un tempo lo ammaliarono, e da qui è partito il grande progetto per restituire a questi luoghi che lo accolsero qualcosa di nuovo e positivo, aperto a tutti e che permettesse di trasmettere cultura ed emozioni.

Generico 06 Feb 2023

«Così è nata Musicuvia. Io lavoro da qui, col mio portatile seguo clienti in tutto il mondo e vivo con la mia grande passione che è la musica. Assieme agli amici Margherita Gianola e Adalberto Riva, trovando una amministrazione comunale straordinaria quale quella guidata da Enzo (Enzo Benedusi, sindaco di Cuvio ndr), abbiamo fatto nascere la prima stagione di Musicuvia che ora si prepara al bis. La stagione 2022 ha segnato 32 concerti con grande pubblico: tutte le date sono state coperte dal 90% dei posti disponibili per il pubblico. Sempre gratuiti. Sempre con grande qualità: questi, oltre alla trasparenza, sono i nostri principi che porteremo avanti anche quest’anno, e proprio in questi giorni stiamo lavorando alla prossima edizione che sarà contraddistinta, questo posso già dirlo, anche da generi musicali acustici e musica tribale».

Ma è ancora presto per svelare nel dettaglio il programma. Piuttosto: per un giramondo abituato a Piccadilly Circus e Champs-Élysées, cosa rappresenta un posto come Cuvio? «Questo è un nido. Quando si arriva in questa valle, si percepisce un senso di protezione incredibile. Le mura di questi paesi parlano, e chi li abita, è fatto di una materia speciale».

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 07 Febbraio 2023
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