L’assessore Caruso sulla violenza di Milano: “Vicina alla vittima del terribile episodio. Cultura fondamentale per ripristinare i valori civili”
Ferma condanna dello stupro alla stazione centrale di Milano da parte dell'assessore alla cultura regionale, la gallaratese Francesca Caruso

Ferma condanna dello stupro alla stazione centrale di Milano da parte dell’assessore alla cultura regionale, la gallaratese Francesca Caruso.
«Innanzitutto il mio pensiero e la mia vicinanza vanno alla vittima di questo terribile episodio – scrive Caruso – Da donna, prima ancora che da avvocato e da rappresentante delle Istituzioni, ritengo fondamentale evidenziare come questo crimine sia orribile e inaccettabile. Tra le numerose problematiche riguardanti la sicurezza, quella del contrasto alla violenza sulle donne deve essere sempre la priorità. Proprio per questo è necessario che tutte le Istituzioni facciano sempre di più per mettere in campo tutte le misure necessarie per contrastare questi reati e perseguire chi li commette, sostenendo innanzitutto le Forze dell’Ordine che con il loro prezioso lavoro sono una presenza fondamentale sul territorio».
Il fatto è avvenuto giovedì mattina nello scalo ferroviario meneghino. La vittima, 36 anni, una turista in partenza per Parigi, sarebbe stata sorpresa mentre andava al binario a prendere il treno e sarebbe aggredita dallo stupratore che avrebbe abusato di lei in un ascensore. Il pm, nel provvedimento di fermo, ha parlato di una aggresione “terribile” con la vittima violentata e “picchiata a sangue”.
«Sul piano della prevenzione in questi anni di esperienza amministrativa locale – conclude l’assessore alla cultura – Ho constatato quanto la Cultura sia uno strumento fondamentale per trasmettere i valori della convivenza civile e del rispetto anche verso le donne innanzitutto tra i giovani, un importante antidoto al disagio sociale che può aiutare a costruire una società più libera e sicura».
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è un dato di fatto che ormai quella zona (e non solo) è fuori controllo
Il rispetto delle regole e la sicurezza del cittadino la si crea investendo nel controllo, nella repressione ed in pene certe. Non di certo in cultura come parla l’assessore o in brunch artistici che così vanno di moda a Milano. Dubito che un apericena con tanto di vernissage artistico possa essere un deterrente contro chi in questo paese è considerato libero di delinquere.
La zona Centrale è decenni fuori controllo, in un qualsiasi paese normale si sarebbe fatta piazza pulita anni fa, in questo paese è utilizzata come vetrina di assalto politico.
Siccome per una partita di stadio di poliziotti ne spuntano a centinaia non vedo perchè non si possa istituire un presidio fisso di 30 poliziotti in più.
Quella come altre zone di Milano sono fuori controllo ormai cadute sotto l’operato di un sindaco troppo occupato ad inagurare cantieri di archi-star mentre non si sta accorgendo che ormai Milano è vivibile solo da ricchi ben asserragliati in quartieri roccaforte.
Il resto è una giungla urbana più o meno tollerabile.