Lavoratori Inps in assemblea a Varese: “Siamo meno della metà dell’organico, la situazione è drammatica”

Forte preoccupazione dei lavoratori Inps della sede di Varese: nella mattina del 18 maggio riunite tutte le sigle sindacali per denunciare la situazione in cui versano

«La situazione è drammatica»: si può riassumere in poche parole la preoccupazione dei lavoratori Inps della sede di Varese che nella mattina del 18 maggio hanno organizzato una assemblea dove tutte le sigle sindacali sono unite nel denunciare la situazione in cui loro versano, ridotti a meno della metà dell’organico necessario a svolgere il lavoro.

«In Regione Lombardia è stato riconosciuto dall’Amministrazione che siamo sotto del 52,7%  rispetto alla forza lavoro – spiega Ciro Calemme di Confsal Unsa provinciale Varese, che ha parlato a nome di tutti a margine dell’assemblea – Già questo numero  è allarmante e dice tutto: è meno della metà del personale, nonostante siano stati recentemente portati a termine dei concorsi a livello nazionale. Purtroppo però tante persone, oltre 300, non hanno aderito al contratto che l’Istituto aveva proposto loro».

Non è quindi previsto a breve un ricambio futuro dell’organico, se non in senso negativo: «Ci sono in previsione nel prossimo futuro molti pensionamenti e mobilità, con il risultato che ci saranno ulteriori diminuzioni d’organico» spiega Maria Gabriella Sierchio, di Cgil Funzione Pubblica Varese.

Una situazione che non può essere risolta “in difesa”: «Noi respingiamo assolutamente qualsiasi decisione che possa portare alla chiusura di sedi, di agenzie territoriali, esternalizzazioni di servizi – puntualizza Danilo D’Arco, Usb Varese, anch’egli presente all’incontro con la stampa insieme ai già citati calemme e Sierchio e Angelo Giorgi, Uilpa Varese e Nunzio Praticò, Cisl Funzione pubblica dei laghi – questo costituirebbe un enorme danno sia per quanto riguarda l’utenza ma anche per quanto riguarda noi lavoratori».

«La mancanza di personale in cui versa la sede provinciale di Varese e non solo (ricordo anche l’agenzia di Luino, di Tradate, di Busto e di Gallarate), è riconosciuta dall’ente stesso e dagli enti governativi – Ribadisce Calemme – Oggi unitariamente noi  esprimiamo una forte preoccupazione e siamo riuniti in assemblea proprio per decidere i prossimi, successivi, adempimenti. Il primo dei quali sarà chiedere un incontro urgente alle istituzioni del territorio, in particolare nella persona del signor Prefetto e del Presidente della Provincia, proprio per esprimere il forte disagio che c’è nella provincia di Varese. Perchè qui non è a rischio l’erogazione tardiva della prestazione, è proprio a rischio l’erogazione della prestazione agli utenti».

 

 

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 18 Maggio 2023
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Commenti

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  1. Blatera Molto
    Scritto da Blatera Molto

    Solidarietà ai lavoratori. Il disservizio comunque si avverte

  2. Avatar
    Scritto da Felice

    E’ incredibile come questo paese conceda 130 miliardi a babbo morto per rifare a gratis case ed installare batterie e pannelli a chi non ne aveva bisogno o a chi deteneva già ampie disponibilità economiche, nonchè sfalsando un mercato ed avvantaggiando ristrette categorie per poi lasciare andare allo sbando servizi essenziali come questo o come la sanità, offrendo anche stipendi non allineati al mondo del lavoro.

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