Abusi sessuali su minore, chiesti 9 anni al maggiordomo a processo a Varese

Per il caso del maggiordomo cinquantenne di origini straniere finito a processo per violenza sessuale su minore il pubblico ministero ha chiesto oggi, martedì, una condanna a 9 anni di carcere. Secondo l’accusa per fatti che risalgono ad alcuni anni fa l’uomo avrebbe approfittato della figlia minore dei proprietari di una lussuosa dimora sui laghi.

Una richiesta pesante che arriva alla fine di un processo dove sono state ascoltate le parti, tra cui anche i genitori e i congiunti della persona offesa, una giovane oggi ventenne. La parte civile si è associata alle considerazioni dell’accusa, e pur non quantificando un risarcimento ha tuttavia chiesto una provvisionale per equità pari a 50 mila euro.

Il difensore Jacopo Arturi ha chiesto assoluzione e in subordine una riqualificazione del reato in «violenza privata» (costringere qualcuno a compiere o non effettuare un’azione) o in ulteriore subordine ad una «corruzione di minori»: oltre ai pizzicotti sulle gambe sopportati dalla minore, l’imputato avrebbe costretto la ragazza ad assistere alla proiezione di film pornografici, un fatto che appunto integra quest’ultima ipotesi accusatoria richiesta nella sua applicazione dalla difesa.

Il presidente del Collegio ha rinviato per repliche e lettura del dispositivo il 7 di novembre.