“Cosa succederà negli ospedali di Gallarate e Busto? Da Regione nessuna risposta”
Il consigliere regionale Pd ha chiesto conto al Pirellone delle strategie su due fronti: la gestione dei due presìdi negli otto anni che serviranno per avere il nuovo ospedale e il futuro delle aree dentro ai centri storici. Intanto si attendono i nuovi direttori generali
«Quali sono le progettualità previste per le strutture ospedaliere Sant’Antonio Abate di Gallarate e Ospedale di Circolo di Busto Arsizio, da ora fino alla costruzione dell’ospedale unico Busto-Gallarate e quale sarà il destino delle due strutture, a costruzione avvenuta?»: lo ha chiesto il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti, in una interrogazione a cui ha risposto ieri, in commissione Sanità, l’assessore al Welfare Guido Bertolaso.
«Si tratta di due ospedali che, da quando è stata annunciata la costruzione della nuova struttura, hanno subìto il ridimensionamento, e ancora più spesso la chiusura, di moltissimi reparti – spiega Astuti – l’assessore ha tentato di rassicurarci dicendo che si sta attrezzando, anche per quando non si potranno più utilizzare i gettonisti, ma che comunque questo non è il momento di parlare di strategie, visto che a breve saranno nominati i nuovi direttori generali».
«Per noi si tratta invece di problemi che devono essere risolti a prescindere dalle nomine – attacca il consigliere dem – anche perché, proprio in virtù del fatto che a breve, e per fortuna, non si potranno più tappare i buchi con gettonisti e cooperative, è necessario predisporre al più presto un’alternativa. Come ha confermato lo stesso assessore, i concorsi, in questa Asst ma anche in molte altre, vanno troppo spesso deserti. Parliamo di un’area densamente popolata che rischia il collasso. Dunque, qual è la strategia? Che fine hanno fatto i piani straordinari promessi? Ad oggi non abbiamo ricevuto ancora alcuna risposta».
Il 24 ottobre scorso è stato firmato l’accordo di programma tra Regione, Provincia e i due Comuni di Gallarate e Busto Arsizio, che dà l’avvio al processo di costruzione che richiederà otto anni. Nell’accordo non è invece compreso il tema del riutilizzo delle aree dei due ospedali esistenti, che è rinviato a un successivo accordo.
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