Per l’anziana di Cocquio Trevisago ridotta in fin di vita pena ridotta in appello
La donna, 80 anni, si trova in stato vegetativo dopo i traumi patiti mentre era in viaggio con l'imputato in Campania

La corte d’Appello di Napoli ha ridotto la pena da 6 anni, in primo grado, a 4 anni e 4 mesi inflitta al farmacista 42enne accusato di aver ridotto in fin di vita una donna che nel 2017 era in viaggio con l’odierno imputato e che ha subito traumi gravissimi e tali da ridurla allo stato vegetativo. Per l’accusa le responsabilità sono da attribuirsi all’uomo con cui l’anziana aveva intessuto una relazione sentimentale. Per l’imputato, invece, si sarebbe trattato di una caduta dovuta ad un tentativo di scippo mentre la coppia era a spasso durante un pomeriggio di shopping.
L’uomo era stato condannato in primo grado a sei anni dopo che l’accusa venne derubricata da tentato omicidio a lesioni gravissime, le figlie della donna si sono costituite parte civile patrocinate dall’avvocato varesino Matteo Pelli: rimane a favore della vittima una provvisionale di 100 mila euro decisa dai giudici di rito e confermata in Appello.
Le condizioni in cui l’anziana versa sono gravissime. Ma, oltre allo stato di salute della vittima, a spiccare nel processo sono stae le diverse testimonianze che nel corso del dibattimento avevano dimostrato la presenza di un atteggiamento di totale prevaricazione che l’imputato voleva imporre alla sua compagna: controllo del telefono, chiamate filtrate, e profili social dell’anziana gestiti direttamente dall’amante.
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