L’ex magistrato Giuseppe Battarino: “La Costituzione è il manuale di istruzioni per essere cittadini”

Abbiamo intervistato l'ex magistrato, oggi scrittore e divulgatore, per capire come riesce a catturare l'attenzione di giovani e adulti parlando di temi tutt'altro che facili, dalla Costituzione al diritto penale, fino al rapporto tra giustizia e comunicazione

Giuseppe Battarino

A Vedano Olona, così come accade da mesi in diverse località del Varesotto e del Comasco, l’ex magistrato Giuseppe Battarino nelle scorse settimane ha tenuto letteralmente inchiodate alle sedie per due serate oltre un centinaio di persone, con il progetto “Legalità quotidiana” con cui affronta temi tutt’altro che facili, dalla Costituzione al diritto penale, fino al rapporto tra giustizia e comunicazione.

La passione di Giuseppe Battarino per la divulgazione viene da lontano, dagli anni in cui insegnava Diritto processuale e penale all’Università dell’Insubria, e adesso che ha lasciato da poco più di un anno la Magistratura, il suo tempo è in gran parte dedicato a far conoscere a giovani e adulti i fondamenti della legalità. Lo abbiamo intervistato per capire come riesce a conquistare l’attenzione del pubblico parlando di questi temi.

Perché questa scelta? Cosa la spinge a parlare di questi temi, sicuramente non facili e “popolari”

La scelta di concludere il mio lavoro come magistrato ha coinciso con un maggiore impegno nella divulgazione, un po’ perché mi piaceva molto quando insegnavo all’Insubria, esperienza poi sospesa quando mi sono trasferito in Calabria, ma anche perché mi veniva chiesto sempre più spesso dalle scuole, dalle associazioni e in tanti e diversi contesti di parlare di legalità, un termine che rischia di diventare un “feticcio” se non si conoscono e  comprendono le basi. E le basi sono contenute nella nostra Costituzione. Lì c’è tutto, possiamo definirla “il manuale di istruzioni” per essere cittadini.

E’ così sconosciuta la nostra Costituzione?

Sì, ed è un peccato. Ho anche la sensazione che il ritorno dell’educazione civica nelle scuole non abbia coinciso con una riflessione approfondita sulle basi del vivere associato che sono proprio negli articoli fondamentali della Costituzione, dove si parla di libertà, di diritti ma anche di doveri. Per questo solo se noi associamo alla parola “legalità” l’aggettivo “quotidiana” recuperiamo il senso vero di questa parola, quello che tu, cittadino, puoi fare ogni giorno. Non conoscere le basi della nostra democrazia è pericoloso, perché la democrazia è innanzitutto conoscenza.

Come si fa a portare questi temi all’attenzione delle persone?

Usando un linguaggio semplice, ma senza abbassare mai il livello, mantenendo il rigore ma non disdegnando di usare anche mezzi come il cinema o la fotografia per far capire determinati concetti, come abbiamo fatto in queste due serate a Vedano. Sono temi importanti e dalla mia esperienza vedo che c’è tanto bisogno di conoscenza. Spesso la reazione è di sorpresa di fronte ad un’informazione documentata e articolata ma non noiosa.

Anche i giovani esprimono questo bisogno?

Io non ho sfiducia nei giovani, anche loro cercano informazioni solo che hanno modalità diverse, sono orientati al “surfing”, velocità e poca profondità. Ma si riesce a parlare di questi temi, soprattutto se si parte da argomenti su cui sono sensibili. Ad esempio ho un progetto molto strutturato per le scuole superiori partito da una collaborazione con l’Istituto Gallio di Como dove quest’anno parliamo di “sostenibilità e legalità”, due termini che vanno declinati e affrontati in modo scientifico e serio, proprio perché non restino parole vuote. Si può parlare di tutto, certo bisogna essere credibili e non cedere alla tentazione di abbassare la soglia, anche con la dovuta “durezza” ma senza negarsi la possibilità di essere a volte anche fantasiosi. Ad esempio, come presidente del Comitato comasco per i 100 anni del delitto di Giacomo Matteotti, ho fatto recentemente un incontro con 300 ragazzi. Siamo stati precisi e rigorosi ma non ho rinunciato a fare un parallelismo tra l’articolo 4 della Costituzione e un brano di Lou Reed.

Quindi basta solo trovare la chiave giusta?

Certo bisogna saper comunicare e avere chiaro che i giovani hanno bisogno di punti di riferimento seri e strutturati. Ho imparato una cosa da questi progetti con i giovani: a chiarire prima di tutto che loro non sono “futuri cittadini” ma che cittadini lo sono da sempre. E’ per questo che devono conoscere il manuale di istruzioni, la nostra Costituzione.

Mariangela Gerletti
mariangela.gerletti@varesenews.it

Giorno dopo giorno con VareseNews ho il privilegio di raccontare insieme ai miei colleghi un territorio che offre bellezza, ingegno e umanità. Insieme a te lo faremo sempre meglio.

Pubblicato il 14 Febbraio 2024
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