In centinaia in piazza con il Collettivo FemVa: Varese marcia per le donne “Vive, libere e in rivolta”
Centinaia di persone con tanti cartelloni, bandiere e simboli nel corteo che ha sfilato per le vie del centro di Varese, in una manifestazione gioiosa e rumorosa punteggiata da momenti di riflessione
Tanti, diversi e attuali i temi portati quest’anno in piazza nella Giornata Internazionale della Donna dal collettivo FemVa per una manifestazione che ha visto la partecipazione di qualche centinaio di persone. Donne per lo più, ma anche uomini hanno composto un lungo corteo colorato e rumoroso che ha attraversato il centro di Varese, alzando cartelli e fazzoletti rosa verso un cielo grigio.
La manifestazione si è aperta con il raduno in piazza Monte Grappa intorno alle 17 ed è continuata tra le vie del centro toccando anche zone che solitamente vengono poco battute dai cortei. Via Magenta, Piazzale Trieste, Via Como, Piazza Carducci, Via Donizetti, poi Corso Matteotti e Via Sacco. Proprio davanti al Comune il corteo “ha fatto rumore” sbattendo le chiavi e ricordando Giulia Cecchettin e tutte le vittime di femminicidio.
Ad aprire il corteo lo striscione con scritto “Vive, libere, in rivolta”. In corteo canti, cori, cartelli con frasi contro il patriarcato, contro la violenza di genere e le prevaricazioni per una manifestazione, quella dell’8 marzo che si è unita allo sciopero globale femminista e transfemminista indetto da “Non Una di Meno”.

«Siamo qui e continuiamo a lottare contro un sistema patriarcale portando in piazza quello e altri temi, spiega il collettivo FemVa -. Temi come quello dei corpi delle donne intenso come riferimento al femminismo intertersezionale, il tema della violenza e del conflitto che le donne continuano a subire nel quotidiano ma anche a quelle che poi si declina nelle guerre che infiammano il mondo, dalla Palestina all’Ucraina. Trattiamo il tema del lavoro e del capitalismo e quello dell’educazione riferendoci ad un sistema educativo e scolastico ancora arretrato rispetto ad una visione culturale che speriamo posso andare verso una direzione completamente diversa, inserendo nella scuola il tema della cura, del rispetto e contro la violenza di genere».
E continuano: «Siamo qui e abbiamo messo tante energie per portare una piazza viva e che lotta, ma ognuno di noi deve riportare questa lotta nella vita pubblica come in quella privata, tutti i giorni». La manifestazione è stata gioiosa ma punteggiata da momenti di riflessione con diverse tappe in cui il corteo si è fermato per ribadire diritti, parole e canzoni che sottolineano le motivazioni di una lotta che è delle donne e della società intera.
Il corteo è stato appoggiato da associazioni e realtà della città, presente anche il sindaco di Varese, Davide Galimberti, e si è chiuso in Piazza Monte Grappa. Presente per tutto l’evento anche una traduttrice di linguaggio Lis che ha reso ulteriormente inclusivo l’appuntamento dell’8 marzo.
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