Mazzette all’obitorio di Saronno, cinque condanne e 10 rinvii a giudizio
I dipendenti dell'ospedale saronnese che andranno a processo avrebbero favorito alcune agenzie funebri in cambio di cifre tra i 20 e i 50 euro. Tre medici hanno patteggiato pene inferiori ai 2 anni
Si è chiusa questa mattina, mercoledì, davanti al giudice per l’udienza preliminare, Veronica Giacoia una parte della vicenda delle presunte mazzette all’obitorio dell’ospedale di Saronno. I reati contestati dai pm (Susanna Molteni e Massimo De Filippo) vanno dalla corruzione di incaricato di pubblico servizio, al peculato, furto, truffa efalsità ideologica commessa da Pubblico Ufficiale. (Foto:
Dei 18 imputati tre medici hanno patteggiato pene al di sotto dei 2 anni, cinque operatori delle pompe funebri sono stati condannati a pene tra i 2 anni e 4 mesi e i 2 anni e 5 mesi, dieci dipendenti dell’ospedale sono stati rinviati a giudizio. L’Asst Valle Olona si era costituita parte civile.
A novembre del 2022 erano scattate le misure cautelari per una decina di persone mentre altri otto risultarono indagati a piede libero, a seguito dell’indagine portata avanti dai carabinieri della Compagnia di Saronno. I fatti riguardano il periodo della pandemia (2020) ed emersero in seguito alla segnalazione della stessa dirigenza dell’ospedale che aveva notato alcuni comportamenti scorretti da parte di alcuni dipendenti in combutta con alcune agenzie di pompe funebri. Nel corso dell’indagine, poi, emersero anche altre presunte irregolarità come falsi certificati medici e furto di materiale dell’ospedale.
I carabinieri avevano ricostruito come i dipendenti ospedalieri arrotondassero somme tra i 20 e i 50 euro per servizi fatti che sarebbero dovuti essere espletati dai dipendenti delle aziende private .
I pagamenti venivano effettuati per segnalazioni di decesso, vestizioni di cadaveri, servizi funebri sulla ricomposizione del corpo dei defunti, e persino presentazione del cadavere ai parenti in barba alle norme anti covid che impedivano questa possibilità.
I 50 euro che l’azienda di pompe funebri allungava ai dipendenti dell’obitorio venivano definiti mancette «per il caffè». Fermo restando che i 10 rinviati a giudizio sono innocenti fino a sentenza definitiva, ora dovranno dimostrare davanti al collegio del Tribunale di Busto Arsizio la loro estraneità ai fatti.
“Questi sono per il caffè“: i 50 euro per vestire i cadaveri all’obitorio di Saronno
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
ALESSANDRO PRISCIANDARO su La Lombardia riconosce la professionalità d'esperienza delle maestre d'asilo
Felice su "Palestre e scuole sono una priorità": il presidente della Provincia parla dei problemi edilizi nei licei di Varese, Sesto e Saronno
axelzzz85 su Investito sulle strisce pedonali a Varese. Uomo di 76 anni soccorso in viale Borri
Alberto Gelosia su Intitolazione di Malpensa a Silvio Berlusconi, il ricorso al Tar parte da tre Comuni del Varesotto
MarcoR su Intitolazione di Malpensa a Silvio Berlusconi, il ricorso al Tar parte da tre Comuni del Varesotto
Felice su Il valore aggiunto dell’exchange: Elisabetta si riscopre ad Ottawa
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.