Il “modello Cardano” funziona se guarda lontano
Dopo cinque anni il centrosinistra torna al governo della cittadina. Un modello basato sulla coabitazione tra sinistra autonoma e centristi indipedenti. Che dà risultati se non si ripiega su parole d'ordine e gesti simbolici, ma pensa ad un progetto vero

Nel 2019 la caduta della “roccaforte” di Cardano al Campo era stato uno shock, ma anche l’esito di una crisi che durava da alcuni anni, con un centrosinistra anomalo che però era andato ripiegatosi progressivamente sulla gestione delle tensioni interne e sulle prese di posizioni identitarie.
A distanza di cinque anni, però, il centrosinistra riprende la guida del Comune.
Lo fa un po’ grazie alle carenze del centrodestra, che ha condotto una campagna elettorale poco convinta, consapevole delle carenze di un quinquennio concluso, sintetizzate dal passo indietro del sindaco uscente (ed è curioso notare che lo stesso aveva fatto nel 2019 il suo predecessore, Angelo Bellora).
Ma il centrosinistra vince in questo 2024 anche per suo merito. Per merito delle doti di Lorenzo Aspesi, per la capacità di mobilitazione dimostrata dalle diverse componenti – la sinistra, il Pd, i centristi – sul piano dei contenuti e della passione e poi anche nelle preferenze.
A distanza di anni si ricostituisce il “modello Cardano”.
Che non è un semplice centrosinistra, ma la sintesi tra una sinistra autonoma e un centro allo stesso modo indipendente, al di fuori di un Pd che comunque ha una sua vitalità nella cittadina. Una formula politica in qualche modo sintetizzata anche nella formazione della giunta, dove le due componenti non sono – come in altri Comuni – collaterali al principale partito di centrosinistra ma rappresentano gli elementi di maggior peso politico.
La formazione della giunta ha richiesto tempo e trattative, non a caso il sindaco Aspesi aveva prudentemente fissato il consiglio comunale per l’ultimo giorno disponibile. L’esperienza dell’amministrazione Bellora, con il sindaco compresso tra spinte quasi opposte, mostra i possibili rischi della coabitazione, se prevalgono le spinte identitarie.
Aspesi, come Bellora, è bravo mediatore, già durante la campagna elettorale ha smussato angoli e cercato punti d’incontro (a partire dal nome della lista).
In un passato più lontano il “modello Cardano” aveva mostrato di poter funzionare: potrà tornare a funzionare – e rappresentare un modello, appunto – se le tre componenti sapranno valorizzare le differenze dentro a un progetto comune e di lungo termine, ispirandosi più alla fase creativa degli “anni zero” che alla “guerra di posizione” della sua fase più tarda, una decina di anni fa.
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