Anziano picchiato a Varese al trenino dei Giardini, “questa vicenda dice più di tutti noi che degli aggressori”
L'episodio in sè, il vile pestaggio di un anziano amato e conosciuto, si aggrava di un comportamento inaccettabile, cioè l'inazione. L'opinione di una lettrice che esprime grande indignazione condivisa dalla città

Centinaia di commenti. Discussioni sui social e nello spazio fisico in cui le persone si incontrano in città, ma anche fuori: portare i figli a farsi un giro al trenino dei Giardini Estensi è diventato un rito. Quattro passi nel verde e fra gli alberi è cosa gradita a chi di tanto in tanto, pur vivendo «fuori», un salto a Palazzo Estense se lo fa.
Un luogo che vede però offuscata la sua rara bellezza con l’episodio di domenica, che non smette di far parlare la città.
Una lettera, per tutte:
“Gentile redazione, leggo con sgomento e molto dispiacere quanto accaduto al caro signore del trenino, che ci ha visti crescere praticamente tutti negli ultimi almeno quarant’ anni. Nel suo articolo si accenna alla gestione da oltre un decennio, ma a onor del vero il signore è lì da quando ho memoria. Alla tristezza per un atto del genere, si somma la preoccupazione. In cosa si sta trasformando la nostra città giardino? In un luogo pericoloso dove una persona anziana, cara ai più, possa essere aggredita senza che nessuno la difenda? Questa vicenda dice più di tutti noi, che degli aggressori“.
Una lettrice
L’episodio in sè, il vile pestaggio di un anziano amato e conosciuto, si aggrava infatti di un comportamento inaccettabile, cioè l’inazione. Quel «voltarsi dall’altra parte» che amareggia, lascia senza parole e pregiudica il senso di speranza in un futuro fatto di valori. Aiutare le persone in difficoltà, le più indifese rappresenta difatti un preciso dovere sociale a prescindere dal fatto che esso sia comportamento penalmente rilevante o meno. Non bisognerebbe neppure investire tempo nel ricordarlo.
Penalmente rilevante è il comportamento di chi si è macchiato dell’aggressione al gestore del trenino, aggravata questa sì, dalla minorata difesa della vittima affrontata, dicono i testimoni, con volenza e da una persona molto più giovane di lui. Sarebbe stata sporta denuncia sul fatto, che dunque verrà perseguito secondo i termini di legge dalla polizia di stato di Varese.
TAG ARTICOLO
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Varese è la “capitale dei cani” in Insubria: oltre 9mila gli amici a quattro zampe registrati
lenny54 su Anche Laveno rompe il silenzio su Gaza
Felice su Anche Laveno rompe il silenzio su Gaza
fracode su Varese ancora in piazza per la Palestina: "Rompiamo il silenzio contro il genocidio"
Giuseppe Mantica su Un futuro nella musica per il cardiologo dell’ospedale di Gallarate Giovanni Gaudio in pensione a fine anno
Bustocco-71 su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
Bisogna sicuramente rintracciare i responsabili e applicare pene esemplari a loro e ai loro genitori se minorenni! si spera nel buon uso delle telecamere di video-sorveglianza e dai testimoni.
Tutta la mia comprensione per chi ha divertito i nostri figli per diversi anni.
Purtroppo rilevo nel prossimo una sempre più diffusa indifferenza, risultato di:
– diseducazione dei cittadini scuola/famiglia
– indottrinamento negativo da parte dei media
– sfiducia nei confronti delle istituzioni
– timori per le carenze di punizioni esemplari
– aumento di comportamenti violenti
– personaggi altolocati presi a modello per: impeccabilità, ineccepibilità, perfezione, inappuntabilità, ecc. ecc. …
Ritengo inutile elencare gli eventi e le vicende che quotidianamente causano quanto sopra. E’ sufficiente leggere o ascoltare e vivere (non solo a Varese) per capire quanto la società odierna offra in pasto ai cittadini, soprattutto di giovane età.
Non voglio giustificare il menefreghismo e l’individualismo oramai imperante ma permettetemi in parte di spiegare la completa apatia dei presenti che non sono intervenuti in difesa del signore aggredito. Forse non è del tutto colpa loro perchè quotidianamente assistiamo a continue aggressioni e violenze e chi si permette di reagire andrà sicuramente incontro a guai legali e verrà denunciato dal delinquente. Siamo diventati il paese portabandiera di chi può vivere fuori da leggi e regole e non subirne le conseguenze… ed anzi le conseguenze le subisce chi cerca di difendersi e vivere secondo senso civico e morale. Quindi attenzione a dire che siamo tutti “menefreghisti” perchè molti hanno paura a fare qualsiasi cosa perchè dall’altra parte abbiamo un sistema giudiziario completamente sbilanciato verso chi commette delinquere e non chi le subisce o addirittura cerca di fare un gesto eroico nel fermare un’aggressione. Addirittuiamo assistiamo ad una prontezza quasi stupefacente da parte di una parte della magistratura nel mettere sotto indagine le stesse forze dell’ordine….figuriamoci un semplice cittadino.
Altra questione è che oramai non sappiamo con chi potremmo avere a che fare. Anzi lo sappiamo benissimo….moltissimi sbandati od immigrati girano con lame in tasca, le stesse baby gang sfruttano il fattore numero per sentirsi intoccabili ….per sapere intervenire occorre essere quindi preparati e consci che nella maggioranza dei casi il malintenzionato potrà disporre di un’arma atta ad offendere.
Nell’articolo a mio avviso la si fa troppo facile…il mondo è pieno di casi di gente che si è messa in messo ad una aggressione e ne ha pagato con la vita.
La signora si sbaglia. Le persone hanno fatto ciò che andava fatto e cioè chiamare le forze dell’otdine. Mai intervenire a dar man forte in una rissa, si rischia l’imputazione oltre al rischio di lesioni.
Per il sig. Mimmo: questa non era una rissa, era un anziano picchiato da giovanissimi. Non erano lottatori di MMA o wrestler! Neanche muovere un dito! E se le forze dell’ordine arrivano quando e’ troppo tardi? E se capitasse a lei, cosa penserebbe?