Openjobmetis calpestata anche a Milano. Quando il ritmo sale, Varese si polverizza
Dopo un primo tempo onesto, la squadra di Mandole viene spazzata via dall'EA7. Quando Milano alza l'intensità i biancorossi vengono spazzati via. E la classifica fa sempre paura

Nessuna reazione, nessuna svolta, nessuna speranza offerta né in questa partita né verso il futuro prossimo. Chi sperava un’Openjobmetis almeno combattiva, dopo le figuracce di Pistoia e con Brescia, è costretto a incassare un altro colpo basso: quello di una squadra che perde di 27 il derby con Milano (119-92) polverizzandosi alla prima difficoltà, al primo vero colpo di acceleratore offerto dall’Olimpia.
Il match del Forum poteva per lo meno rappresentare una ripartenza, al netto del risultato favorevole o negativo: uno scontro storico (ma bisognerebbe conoscere la storia), un’avversaria stimolante (ma bisognerebbe avere il battito cardiaco attivo), una aficiòn (tifoseria: lo scriviamo in spagnolo che almeno qualcuno se ne accorge) che nonostante tutto si presenta sugli spalti per stare vicina alla squadra. E invece Varese pensa bene di sottrarsi alla battaglia e di confermare quello che in tanti temono: di avere, cioè, un passo all’indietro che rende sempre più a rischio la permanenza in Serie A. Il margine sulle ultime resta invariato (sarà per questo che Mandole non accenna a passi indietro?) ma Napoli e Scafati si muovono e ora sono alle spalle di Varese.
Quel che si vede ad Assago è ancora imbarazzante. Librizzi e compagni restano – tecnicamente – in partita fino a poco prima dell’intervallo ma la sensazione è che ci sia partita solo perchè Milano non intende infierire. Sensazione confermata quando l’Olimpia, sul finire del secondo periodo e in avvio del terzo, pigia due colpi di acceleratore: in quel momento Varese smette di correre, di giocare, di pensare, di fare canestro. Solito terzo quarto horror (95-67) con il solo Assui, l’ultimo del gruppo, quello che ha nelle gambe la partita del sabato sera in Serie B, a offrire un minimo di spunto, di resistenza.
Il resto è inesistente: non si vedono mai “mosse” difensive – neppure sui 10 punti consecutivi di LeDay – e non si vede uno straccio di gioco d’attacco che non sia qualche tentativo velleitario dei singoli. Di più; non si vede voglia di correre, di saltare (a rimbalzo Milano vince 46-24…), di impegnarsi. E questo, francamente, è troppo. Come già detto in altre occasioni, in qualsiasi posto normale dopo certa esibizione tremerebbero i muri dello spogliatoio, salterebbero teste e via dicendo. A Varese no, tutto è soft, ovattato, circoscritto. Tranne il conto a fine cena: salatissimo anche stavolta. Da record, anzi, perché Brescia si era fermata a 118 punti segnati per due volte, Milano arriva a 119: complimenti.
PALLA A DUE – La concomitanza con il derby milanese di calcio causa larghi vuoti al Forum dove prende comunque posto una rappresentanza di tifosi varesini. Tanti i grandi ex di Milano tra il pubblico per la cerimonia (all’intervallo) dedicata a Toni Cappellari, grande manager dell’Olimpia anni Ottanta con un passaggio importante anche a Varese. In campo Mandole ha con sé Bradford: l’escluso tra gli stranieri è quindi Gray. Torna Sykes dalla panchina: il quintetto con Librizzi play è lo stesso delle partite recenti. Un altro ex atteso, Mannion, è invece in regia per Messina che recupera Ricci, Diop e Bortolani, non Mirotic.
Bradford da frizzante a sgasato, non è tempo per Kao. Si salva solo Assui
LA PARTITA
Q1 – Dopo il canestro in avvio di Johnson arriva un 10-2 tutto dalle mani di LeDay, con due triple e due canestri dall’area senza aiuti e raddoppi da parte della difesa. Mandole spende il primo timeout ma Milano scappa ancora fino al 25-10 e pare non concedere nulla. Poi però si sveglia Hands con una tripla contro la zona e dà il via a un break varesino di 0-7 che costringe Messina allo stop e incide sul risultato del primo quarto, 28-22 per i padroni di casa con l’OJM quasi a contatto.
Q2 – L’andamento del secondo periodo è molto lineare: Milano sempre avanti con un punteggio a elastico tra il -4 e il -14 che purtroppo è il risultato della pausa lunga. Librizzi trova una bella tripla e si iscrive alla gara così come Tyus, anche se l’EA7 continua a martoriare Varese con i rimbalzi d’attacco. La OJM sta in gara a colpi di sussulti: gioco da 4 di Alviti, taglio vincente di Johnson, tripla di Hands e così via. Peccato però che il finale di quarto rovini tutto: un paio di forzature ospiti e Shields diventa implacabile spingendo i suoi al 63-49 del 20′.
Q3 – Il brutto finale del quarto precedente è il preludio all’ennesima grandinata post intervallo. Brooks ci mette 5” a imbucare da 3 e da lì in avanti Varese sparisce dal gioco. Mandole stavolta chiede timeout in tempo utile ma serve a poco perché Milano decide di alzare il volume in difesa e spreme un quarto da 32-18 nel solco della tradizione mandoliana, senza nulla da salvare in casa biancorossa (95-67).
Mandole: “In difesa non c’è stata energia, e per quello non serve il talento”
IL FINALE
Se possibile, l’avvio dell’ultimo quarto è ancora peggiore: il 9-0 di parziale vale il massimo vantaggio per l’Olimpia dove anche le terze file trovano gloria e canestri (vedi Bortolani, utilizzato come fosse uno junior e a segno a ripetizione nei pochi minuti concessi). Toccato il -37 (lo scriviamo come sugli assegni: meno trentasette!) chi è il varesino che rende meno drammatico il punteggio? Elisee Assui, praticamente lo stagista del gruppo, che difende, tira e segna (9 punti). Gli altri quasi spariti eccezion fatta per qualche centro di Hands e Johnson buoni per arrotondare qualche statistica, con canestri che faranno contenti al massimo i loro procuratori. Finisce con la curva di Milano che sostiene quella di Varese e viceversa. 119-92, e verrebbe voglia di sospendere il termine “derby” in occasione di serate come questa.
EA7 ARMANI MILANO – OPENJOBMETIS VARESE 119-92
(28-22, 63-49; 95-67)MILANO: Mannion 4 (2-3, 0-1), Tonut 6 (3-4, 0-3), Shields 20 (5-5, 3-5), LeDay 26 (3-5, 5-6), Gillespie 6 (3-4); Dimitrijevic 12 (1-2, 1-3), Bortolani 7 (2-2, 1-3), Brooks 18 (1-4, 5-7), Ricci 7 (1-2, 1-3), Flaccadori 6 (1-1, 1-1), Diop (0-2), Caruso 7 (3-7, 0-1). All. Messina.
VARESE: Librizzi 6 (0-2, 1-3), Hands 21 (3-8, 4-10), Alviti 12 (1-3, 3-8), Johnson 18 (3-4, 4-11), Akobundu-Ehiogu 12 (4-4); Bradford 3 (1-3 da 3), Tyus 9 (3-5), Sykes 2 (1-2), Virginio, Assui 9 (0-1, 3-3). Ne: Risi, Fall. All. Mandole.
ARBITRI: Quarta, Gonella, Valleriani.
NOTE. Da 2: M 25-41, V 15-29. Da 3: M 17-33, V 16-38. Tl: M 18-20, V 14-17. Rimbalzi: M 46 (14 off., LeDay, Caruso 7), V 24 (6 off., Akobuntu, Hands, Johnson 5). Assist: M 24 (Shields 7), V 23 (Hands 9). Perse: M 8 (Dimitrijevic, Mannion 2), V 10 (Hands 3). Recuperate: M 7 (Brooks, Flaccadori 2), V 4 (Hands 2). Usc. 5 falli: nessuno. Spettatori: 7.595.
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