Due cooperative in una: a Cardano il circolo San Fermo si fonde con il Seme
La coop dello storico luogo di ritrovo, attivo per quasi 80 anni, trova un futuro con la realtà che si occupa di disabilità. Un "matrimonio" che nasce dalla comune origine nel mondo cattolico

A Cardano al Campo due cooperative uniscono le forze: lo storico Circolo Famigliare, nato nel 1945, si fonde per incorporazione con Il Seme, che si occupa di disabilità.
Un “matrimonio” tra due realtà molto diverse ma che affondano le radici nello stesso milieu, quello del mondo cattolico, interpretato come presenza laica nella società.
La festa per la fusione (in realtà già deliberata al 16 dicembre 2024) si è tenuta nei locali per cui è noto il Circolo Famigliare, il “bar San Fermo” in via Battisti, luogo noto a generazioni di cardanesi.
Il Circolo Famigliare «è nato nel 1945 sulla scorta di quanto facevano già le cooperative “rosse”: avere un bar di ritrovo per il movimento cristiano cattolico e un emporio di consumo» racconta Sergio Biganzoli, ultimo presidente. «Prima il circolo era in piazza a Cardano dove era l’oratorio. La cooperativa si è successivamente trasferita nella sede attuale».
Nel tempo le esigenze sono mutate: «Prima ha chiuso l’emporio, poi è rimasto solo il bar e due negozi in affitto». Fino a che due anni fa anche l’ultimo gestore del San Fermo ha gettato la spugna.
Ma la storia non è finita qui: «Avendo a Cardano una realtà che dà lustro alla intera città abbiamo deciso di proseguire con loro, con lo spirito di mantenere viva la cooperazione» conclude Biganzoli. «Da un lato mi piange il cuore ma d’altra parte mi piace dare continuità».

Durante la cerimonia, dopo la festa con aperitivo e risotto, Enrico Aspesi del Seme ha ricordato la lunga storia della cooperazione, dalla prima idea mazziniana nel 1832 alla crescita del movimento in Italia in due filoni, quella “rossa” (socialista e poi comunista) e quella “bianca” (cattolica).
Due filoni presenti anche a Cardano.
E ora? Che sarà degli spazi dello storico San Fermo?
Spiega Davide Gabbani, direttore del Seme: «Noi partiamo sempre dall’analisi del bisogno sul territorio, abbiamo due equipe che ci stanno lavorando. Pensando non a un nuovo progetto per ragazzi con disabilità ma aprendosi alla comunità, pensando a uno spazio vivibile da tutti, anche dai nostri ragazzi. Una continuità con la vocazione della cooperativa storica Circolo Famigliare ma con lo sguardo del Seme».
In che tempi? «Entro la fine dell’anno pensiamo di poterla avviare».

Il messaggio importante è anche la continuità: «Non poteva andare tutto disperso, non mi arrendevo a questa idea» ha detto l’ex sindaco Mario Aspesi.
Tra gli ispiratori ricordati don Giancarlo Lamberti, don Martino Fossati, don Sandro, Nuccio Milani. «L’esperienza “bianca” che abbiamo cercato di portare avanti» si è associato il sindaco Lorenzo Aspesi, rifacendosi alla sua storia politica.
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