RigeneraBene: all’Università dell’Insubria oltre trecento studenti delle scuole riscrivono il futuro dei beni confiscati alla mafia
I giovani partecipanti hanno avuto l’opportunità di conoscere da vicino il percorso dei beni confiscati alla criminalità organizzata, dalla sottrazione alla restituzione alla collettività, collaborando in attività di coprogettazione direttamente all’interno di alcuni luoghi simbolici

Un’occasione concreta di cittadinanza attiva per oltre 300 studenti delle scuole superiori di Varese e Como: la offre l’Università dell’Insubria con il progetto «RigeneraBene», promosso all’interno dell’iniziativa Giovani Pensatori e delle attività formative del Centro Internazionale Insubrico diretto dal professor Fabio Minazzi.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Dipartimento di Scienze teoriche e applicate, il Dipartimento di Diritto economia e culture e il Dipartimento di Economia dell’Ateneo, insieme alle Acli provinciali di Como e Varese, alla sezione Scuola e formazione di Libera, e a una rete di professionisti del territorio: giuristi, amministratori giudiziari, funzionari dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati.
Coordinato da Stefania Barile, «RigeneraBene» ha coinvolto gli studenti del triennio delle scuole secondarie superiori in un percorso di educazione civica partecipativa e di rigenerazione urbana, articolato da novembre a marzo in conferenze universitarie, incontri formativi nelle scuole, visite ai beni confiscati e laboratori operativi guidati dagli esperti di
Libera.
I giovani partecipanti hanno avuto l’opportunità di conoscere da vicino il percorso dei beni confiscati alla criminalità organizzata, dalla sottrazione alla restituzione alla collettività, collaborando in attività di coprogettazione direttamente all’interno di alcuni luoghi simbolici: Casa Arca di Varese, in collaborazione con Maria Rosa Sabella, La Casa del giocattolo solidale con Ivan Papaleo, e Cascina Tavorella a Oltrona di San Mamette, con don Giusto della Valle.
Attraverso l’interazione con i volontari e gli operatori che animano questi spazi, gli studenti hanno potuto confrontarsi con le esigenze reali del territorio, contribuire allo sviluppo di idee e immaginare nuove funzioni sociali per questi beni, trasformandoli in risorse condivise per la comunità.
Il percorso culminerà in un Concorso di idee che si svolgerà venerdì 16 maggio nel chiostro di Sant’Abbondio a Como e venerdì 23 maggio nell’aula magna Granero Porati a Varese. Saranno presentati 15 progetti, elaborati da sette gruppi di classi appartenenti a cinque istituti superiori, per un totale di 331 studenti coinvolti.
«RigeneraBene» rappresenta non solo un progetto educativo, ma una concreta azione di Terza Missione dell’Università, che valorizza il protagonismo giovanile e il potenziale trasformativo dei beni confiscati, restituendoli alla cittadinanza come luoghi di partecipazione, legalità e futuro condiviso.
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