Eseguita l’autopsia sul corpo di Domenica Russo, è attesa a Cazzago Brabbia per i funerali
Migliorano le condizioni dell’autista sessantenne alla guida del bus che ha tamponato il mezzo pesante e che risulta indagato dalla Procura di Como per omicidio stradale
Alla Medicina legale di Como è stata eseguita ieri l’autopsia sul corpo di Domenica Russo, l’insegnante di ruolo di 43 anni morta sul colpo nel terribile schianto sulla Pedemontana, all’altezza di Lomazzo, avvenuto nella giornata di lunedì.
Un passaggio obbligato, ordinato dalla Procura, per risalire alle precise cause della morte e definire un nesso di causalità fra i fatti. L’esame è stato disposto anche alla luce del fatto che risulta indagato, sempre dalla Procura lariana, il conducente dell’autobus che stava trasportando la seconda scolaresca di rientro da una gita nel Comasco: un primo mezzo, con a bordo seconde, terze e quinte, ha fatto regolare rientro a Cazzago Brabbia, mentre il secondo con a bordo prime e quarte si è fermato poco dopo la galleria di Lomazzo, semi distrutto nella parte anteriore.
Gli alunni sono stati fatti uscire dal veicolo e poi messi in posizione di sicurezza dagli agenti della Polstrada e dai vigili del fuoco. Le cause dello schianto sono ancora al vaglio degli inquirenti, che stanno analizzando le immagini del video a disposizione e sottoporranno il veicolo a perizia tecnica per valutare le cause dell’impatto. Le indagini sono a cura della Polstrada di Busto Arsizio, che non hanno ancora sentito il conducente del bus, le cui condizioni migliorano.
A Cazzago Brabbia si attende ora il giorno dei funerali: dopo l’esame autoptico, la salma viene di norma riconsegnata ai familiari per le esequie, che non sono ancora state fissate (e che potrebbero anche non essere celebrati in paese). Quel giorno sarà lutto cittadino nel piccolo centro dove la donna insegnava e dove le scuole, finora, non sono mai state chiuse.
Le amministrazioni della zona – Azzate (sede dell’Istituto Comprensivo), Inarzo e Cazzago Brabbia – hanno attivato, in concerto con ATS e l’Ufficio scolastico provinciale, un adeguato servizio di assistenza psicologica per supportare alunni e docenti dopo quanto accaduto.
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Nessun mezzo di comunicazione, credo, in questi giorni ha citato la tragica fine della collega Domenica Russo come ‘morte bianca’, avvenuta durante lo svolgimento del suo lavoro.
Forse perchè tutto è successo nell’ambito di una ‘gita’, al termine di una giornata di ‘svago’, appunto. Eppure ancora una volta una persona è uscita di casa un mattino per recarsi al lavoro e non è più tornata dai suoi affetti più cari.
Vorrei ricordare la collega Russo non come una ‘missionaria’ e nemmeno come una persona che ha scelto la ‘comodità’ dei tre mesi di vacanza. Vorrei pensare a lei come una persona appassionata del suo lavoro (trovato, tra l’altro, lontano dalla sua terra), anche senza certezze di recuperare le ore impiegate in quella ‘gita’ né di avere indennità particolari per il tempo dedicato. Un’insegnante, insomma.