Si conclude la tappa varesina della Uil: “Un momento di confronto costruttivo”
La Lombardia è al terzo posto a livello nazionale per le violazioni accertate in materia di rispetto delle regole contrattuali. La regione conta un giro d’affari, per quanto riguarda il settore agroalimentare di circa 14 miliardi all’anno, Purtroppo, si scontra con situazioni di illegalità
Si è conclusa venerdì la tappa varesina della “Carovana della UIL” con l’ultimo panel moderato dal segretario generale della UIL Milano e Lombardia Enrico Vizza che pone al centro il tema delle “irregolarità contrattuali”. L’iniziativa ha visto confrontarsi i rappresentanti delle associazioni di categoria del territorio, il presidente della Provincia di Varese Marco Magrini e l’assessora alla cultura della regione Lombardia Francesca Caruso.
Cultura e Agricoltura: “Lavoratori fantasma”.
«In questo momento in cui si parla di dazi, di prodotti tipici, di quello che produce il nostro paese, non possiamo non pensare alle persone che operano nel settore – ha sottolineato il segretario generale della UIL Milano e Lombardia Vizza introducendo l’incontro – e portano sulle nostre tavole e anche sugli scaffali dei supermercati i prodotti che poi vengono venduti che vengono prodotti e che poi vengono portati anche all’estero. Il settore della cultura e dell’agricoltura sono due ambiti strategici per il nostro paese e i lavoratori occupati non riescono a fare progetti futuri per via dell’instabilità del proprio contratto di lavoro, quindi gli abbiamo definiti “lavoratori fantasma”».
Vizza: Lombardia è al terzo posto per violazioni contrattuali
La Lombardia è al terzo posto a livello nazionale per le violazioni accertate in materia di rispetto delle regole contrattuali. La regione conta un giro d’affari, per quanto riguarda il settore agroalimentare di circa 14 miliardi all’anno, Purtroppo, si scontra con situazioni di illegalità. «Le imprese che vivono nell’irregolarità – ha evidenziato nel suo intervento iniziale il segretario Vizza – creano la competizione sleale nei confronti di quelle aziende che sono associate alle associazioni di categoria, che fanno contrattazione, che rispettano le regole, che si confrontano con le organizzazioni sindacali. Durante il panel i relatori hanno esposto il loro punto di vista sulle irregolarità contrattuali presenti sul nostro territorio e sul tema della “bilateralità” (la collaborazione tra sindacati e associazioni datoriali per gestire servizi comuni): «La contrattazione collettiva, sia a livello nazionale che a livello regionale, è lo strumento più efficace e democratico per combattere le violazioni – ha sottolineato il coordinatore regionale di CNA Francesco Romano – e le irregolarità del mondo del lavoro. Garantisce un salario ed eroga servizi che promuovono condizioni lavorative che rendono il lavoro dignitoso: servizi che tutelano la salute e la sicurezza nel mondo del lavoro».
Mammucari – Segretaria Generale UILA- UIL: “Nuove forme di caporalato in Lombardia”
La Lombardia è una delle regioni più forti d’Italia dal punto di vista economico, un’eccellenza in termini di PIL e produttività. Ma questa ricchezza convive con una rete criminale diffusa e radicata, che lucra sulla vita delle persone, riducendole in condizioni di assoggettamento e ricattabilità: «Il fenomeno più moderno di caporalato travestito nelle vesti della legalità a causa della normativa che consente di favorire l’iniziativa privata a società e cooperative che forniscono strumenti di approvvigionamento della manodopera, – ha evidenziato la la segretaria generale della UILA-UIL – risolvono il problema dei trasporti e degli alloggi per i lavoratori migranti e che spesso suppliscono ad una rete inefficiente del sistema pubblico per favorire l’incontro tra domande e offerta di lavoro». Per combattere il caporalato moderno che in alcuni casi supplisce l’amministrazione pubblica è necessario che le parti sociali riacquisiscano un ruolo fondamentale: «Le parti sociali attraverso la bilateralità oltre a erogare servizi: come strumenti di formazione e informazione oltre ad un salario dignitoso, – ha sottolineato la segretaria generale UILA-UIL Enrica Mammucari – devono occuparsi di politiche attive del lavoro per sottrarre lo strumento dell’approvvigionamento della manodopera, della garanzia degli alloggi, dei trasporti a questi intermediari illeciti»
Lavoratori precari nel comparto culturale
Nel territorio della città metropolitana di Milano sono presenti 5000 lavoratori precari impiegati in campo culturale ed è importante trovare soluzioni efficaci per stabilizzare queste figure professionali, in particolare nella Provincia di Varese: «Con la legge Delrio che ha “svuotato” le provincie dalle deleghe che ci consentivano di intervenire, lasciandole alla Regione Lombardia, lo spazio di manovra si è ridotto – ha sottolineato il presidente della Provincia di Varese Marco Magrini – pur avendo sul nostro territorio provinciale un ampio patrimonio artistico e stiamo facendo una battaglia con gli altri presidenti per modificare la legge per ottenere più risorse e più personale. È necessario fare un’azione congiunta con il sindacato e le scuole per capire le necessità del territorio e creare dei percorsi di formazione per gli studenti che un domani saranno impiegati nella imprese della Provincia». Citando la candidatura di Varese per diventare capitale della cultura nel 2030: «un progetto finanziato dagli emblematici (interventi ad alto impatto sociale, culturale o ambientale, capaci di trasformare in modo duraturo il territorio) – ha concluso il presidente Magrini – e dove si vuole proprio far collaborare i più importanti centri culturali della provincia di Varese perché “facendo rete” riusciamo ad essere più attrattivi dal punto di vista turistico».
Sul tema dei volontari impiegati nei musei della Lombardia è intervenuta l’assessora alla cultura della Regione Lombardia Francesca Caruso: «La cultura da lavoro a 360.000 lavoratori in Lombardia e genera 29 miliardi di euro e in particolare, nella provincia di Varese gli impiegati sono 19935 lavoratori generando 1,2 miliardi di euro. Questi numeri dimostrano quanto la cultura sia fondamentale per la nostra regione».
Olimpiadi Milano-Cortina 2026: “Occasione straordinaria per i nostri territori”
L’ultimo punto toccato da Enrico Vizza è stato il contributo che porteranno le olimpiadi Milano- Cortina 2026 sul nostro territorio: «Un’occasione straordinaria per i nostri territori per porre risalto al nostro patrimonio culturale, alla nostra identità – ha sottolineato l’assessora alla cultura – e Regione Lombardia ha investito parecchie risorse, all’inizio del mio incarico abbiamo destinato tre milioni di euro per le “olimpiadi della cultura”, (progetti destinati ad ampliare e diversificare l’offerta culturale e a sostenere il sistema culturale lombardo nel biennio 2025 e 2026 in preparazione e durante i Giochi Olimpici e Paralimpici Milano Cortina 2026)». «La città di Varese, insieme a Camera di commercio e alla Provincia abbiamo creato un comitato per promuovere il nostro territorio. A Varese ci saranno due squadre di Hockey: il Canada e il Giappone, che si alleneranno qui e stiamo pensando di sviluppare delle iniziative con i due Paesi per il progetto Varese capitale della cultura 2030. Dobbiamo dare un’immagine di accoglienza, di professionalità guardando verso il futuro – ha ribadito Magrini – e se riusciamo a vendere questa immagine, la gente tornerà sicuramente sul nostro territorio». Giunti alle conclusioni, il segretario organizzativo Emanuele Ronzoni ha voluto ricordare la Giornata della Legalità, celebrata proprio venerdì 23 maggio: «Siamo attenti anche a questi temi. In questi due giorni abbiamo dimostrato di essere un’organizzazione trasversale, capace di affrontare con serietà e impegno anche le questioni legate alla giustizia e alla legalità. Siamo diversi dalle altre organizzazioni, e ne andiamo fieri.»
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