“Senza respiro”: XXI rapporto sulle carceri dell’Associazione Antigone

Crescono le presenze in carcere con un sovraffollamento che ha raggiunto livelli record: a Busto Arsizio sovraffollamento che si attesta al 176% con una capienza massima di 240 posti e un totale di 422 detenuti

Generico 05 Feb 2024

È stato presentato il XXI rapporto dell’associazione Antigone che si occupa da anni di vigilare sulla situazione delle carceri italiane intitolato; un titolo emblematico: “Senza respiro”.

IL RAPPORTO

Secondo i dati rilevati al 30 aprile 2024 si nota che in trenta istituti gli spazi in cella sono meno di tre metri quadri a testa, la capienza delle carcere è scesa di novecento posti a fronte di cinquemila detenuti in più e aumentano gli episodi di autolesionismo. 

Dati che riguardano anche la carceri della provincia di Varese: in particolare la situazione del carcere di Busto Arsizio versa in condizioni molto critiche, soprattutto per via un sovraffollamento che si attesta al 176% con una capienza massima di 240 posti e un totale di 422 detenuti. (Ultimo aggiornamento del 4 giugno)

Aumentano vertiginosamente anche i suicidi che arrivano a toccare quota 91, un dato significativo per il 2024 che lo vede attestarsi il primato con più morti di sempre.

LA POPOLAZIONE CARCERARIA

Al 30 aprile 2025 erano 62.445 le persone detenute nelle carceri italiane, 164 in più del mese precedente. Se si pensa che le nostre carceri hanno una capienza media di circa 300 posti, significa che la popolazione detenuta sta crescendo dell’equivalente di un nuovo carcere ogni due mesi, un dato esorbitante per poter pensare di rispondere con una qualunque strategia di edilizia penitenziaria.

Le donne detenute erano 2.703, il 4,3% delle presenze, mentre gli stranieri erano 19.660, il 31,6%

SUICIDI IN CARCERE

Anche quest’anno a questo tema è stato dedicato nel rapporto un focus ad hoc, ma vale la pena qui ricordare come nel 2024 sono stati almeno 91 i casi di suicidi commessi da persone private della libertà.

Secondo i dati del Garante, nel 2024 rispetto al 2023 gli scioperi della fame e/o sete hanno registrato un aumento in termini assoluti del 35%; il rifiuto del vitto/delle terapie del 21%; l’astensione dalle attività del 7%; le battiture del 39%, il rifiuto di rientrare nelle celle del 64% e gli atti turbativi dell’ordine e della sicurezza (macrocategoria dai contorni non sempre chiari) addirittura del 72%. Anche le aggressioni tra persone detenute registrano una crescita pari al 7% e quelle commesse nei confronti del personale di polizia penitenziaria del 22%.

È possibile consultare il rapporto sul sito:  https://www.rapportoantigone.it/ventunesimo-rapporto-sulle-condizioni-di-detenzione/

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Pubblicato il 06 Giugno 2025
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