Altri sei bambini trasferiti da Gaza in Lombardia per essere curati
Poco prima della mezzanotte il C-130 dell’Aeronautica Militare è atterrato all’aeroporto militare di Milano Linate, proveniente dallo scalo israeliano di Eilat Ramon. Complessivamente, ad agosto sono 34 i bambini accolti in Italia e 91 i familiari che li accompagnano

Sei bambini provenienti da Gaza sono arrivati in Lombardia per ricevere cure salvavita. Poco prima della mezzanotte il C-130 dell’Aeronautica Militare è atterrato all’aeroporto militare di Milano Linate, proveniente dallo scalo israeliano di Eilat Ramon.
I piccoli pazienti – di età compresa tra quattro mesi e sette anni – erano accompagnati dai familiari e, dopo una prima valutazione medica effettuata sottobordo, sono stati trasferiti in ambulanza verso le strutture ospedaliere individuate:
1) ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo: bimbo di 5 mesi con patologia cardiaca, con 4 familiari;
2) ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo: bimbo di 3 anni con gravi ferite da scoppio destinato a Padova, ma che l’equipe sanitaria del Veneto ha preferito accompagnare a Bergamo;
3) ASST Niguarda di Milano: bimbo di 4 mesi con problemi cardiaci, con 4 familiari;
4) ASST Niguarda di Milano: bambino di 4 anni con ferite da esplosione, ricoverato insieme ai genitori gravemente feriti e 2 familiari;
5) ASST Spedali Civili di Brescia: bambina di 7 anni con problemi ossei, con 2 familiari;
6) Ospedale dei Bambini “Vittore Buzzi” di Milano: bimbo di 7 mesi con immunodeficienza, con 7 familiari.
Ad accoglierli sulla pista dell’aeroporto militare Massimo Lombardo, direttore generale dell’Agenzia Regionale di Emergenza Urgenza (AREU) della Lombardia, che ha coordinato le operazioni in stretto contatto con l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso. Tra i ricoverati, anche la mamma e il papà di uno dei bambini, entrambi gravemente feriti in patria.
«Stiamo continuando – spiega l’assessore Bertolaso – a dare la massima disponibilità ad accogliere i bambini malati e feriti che necessitano cure salvavita. Si tratta di casi complessi che a Gaza hanno ricevuto al massimo i primi interventi di emergenza ma che ora necessitano di un’assistenza continuativa e multidisciplinare. Ringrazio AREU e le strutture ospedaliere che si occuperanno dei pazienti, sia bambini che adulti, visto che tra di loro c’è anche un’intera famiglia composta da genitori e figlio, feriti tutti da una bomba».
«La Lombardia – evidenzia Bertolaso – anche questa volta sta facendo la sua parte, in sinergia con le strutture nazionali».
«Era previsto l’arrivo in Lombardia di 5 bambini – continua l’assessore al Welfare – ma i medici hanno ritenuto che le condizioni di un paziente di 3 anni, con ferite da scoppio, che doveva essere trasportato in Veneto, fossero tali da necessitare cure ospedaliere urgenti».
«Già durante il volo c’era stato un aggravamento e, con il coordinamento tra Protezione Civile, CROSS, AREU e Regione Lombardia – precisa Bertolaso – si è deciso il trasferimento urgente all’ospedale Papa Giovanni XIII di Bergamo, con il supporto dell’equipe sanitaria di Padova, di modo da ridurre la tempistica di trasporto».
L’operazione è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Difesa, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero dell’Interno, Dipartimento della Protezione Civile nazionale, Regione Lombardia, AREU e la rete ospedaliera regionale.
Il trasferimento è avvenuto attraverso il servizio Medevac (Medical Evacuation), con il coordinamento di AREU e della Centrale Remota Operazioni Soccorso Sanitario (CROSS) di Pistoia, per assicurare ai piccoli pazienti il miglior trattamento medico possibile.
Nello stesso volo sono arrivati anche 5 pazienti con i familiari destinati agli ospedali di Padova e Verona. Altri due voli sono atterrati a Pisa per i pazienti diretti in Emilia-Romagna e Toscana, e uno a Ciampino per quelli destinati al Lazio.
Complessivamente, ad agosto sono 34 i bambini accolti in Italia e 91 i familiari che li accompagnano.
Prosegue intanto la raccolta fondi lanciata da Regione Lombardia, in collaborazione con Fondazione Progetto Arca, per garantire il sostegno necessario a questi bambini ai loro genitori, fratelli e sorelle.
Le risorse raccolte serviranno a coprire le esigenze di chi si trova in un Paese nuovo, spesso senza nulla con sé: abbigliamento, materiale scolastico, giochi e tutto ciò che serve per vivere con dignità la quotidianità, e ricominciare.
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