Confcommercio Varese da Google: “L’AI non va subita ma conosciuta e applicata”
Dal quartier generale di Google a Milano una giornata di interventi, panel e testimonianze sull’adozione concreta dell’AI nelle imprese. Il presidente di Confcommercio Collini: "Una transizione epocale che va governata"

«Stiamo vivendo un momento di transizione epocale per l’umanità. Conoscerla ci mette nelle condizioni di applicarla e non di subirla». Un ragionamento che si deve attuare a più livelli, quello del presidente di Confcommercio Varese, Rudy Collini, e che è stato il cuore di UnIAscom 5.0, la giornata di lavori ospitata lunedì 15 settembre al Google Italia Headquarters di Milano.
L’incontro meneghino, articolato tra interventi, panel e momenti di networking, ha messo in dialogo imprenditori del territorio, esperti di innovazione, divulgatori, sociologi e manager di Google, con l’obiettivo di riflettere sulle opportunità e sui rischi di uno strumento rivoluzionario come l’AI.
“Una transizione epocale che non possiamo subire”
Collini, organizzatore della mattinata insieme a Rekordata, ha aperto i lavori ricordando come l’associazione abbia intrapreso già da anni un percorso strutturato con Google: dall’adozione di Workspace in oltre 200 postazioni fino all’uso quotidiano di strumenti di AI nei cinque uffici territoriali di Saronno, Busto Arsizio, Gallarate, Varese e Luino.
«Stiamo vivendo un momento di transizione epocale per l’umanità – ha detto il presidente di Confcommercio –. Un’evoluzione che può generare timori, ma conoscerla ci mette nelle condizioni di applicarla e non di subirla. Il futuro non lo possiamo attendere: dobbiamo affrontarlo con formazione e strumenti adeguati».
“Dal dibattito all’adozione concreta”
A seguire è intervenuto Emanuele Frontoni, docente universitario e consulente in innovazione digitale, che ha sottolineato come l’AI sia ormai oltre la fase della curiosità: «Parliamo di intelligenza artificiale da anni. Oggi dobbiamo parlare di adoption: come applicarla, come replicare le buone pratiche, come trarne un beneficio reale per le imprese».
Frontoni ha insistito sul ruolo dei corpi intermedi, chiamati a sostenere la crescita della produttività e a favorire il dialogo interdisciplinare: «Le imprese conoscono i propri settori, sanno quali problemi risolvere e quali domande porre all’AI. La specializzazione è la vera forza dell’Italia».
Un richiamo è arrivato anche sul piano culturale: «Non dobbiamo umanizzare le macchine. Sono strumenti, come lo è stata la lavatrice: non ha sostituito un metodo di lavoro ma ha creato un nuovo modo di svolgere un lavoro, ha cambiato la vita quotidiana senza bisogno di attribuire emozioni. L’AI deve essere trattata con lo stesso approccio».
“Un fenomeno ambivalente, serve protezione sociale”
Il sociologo Massimiliano Colombi ha spostato la riflessione sull’impatto dell’AI e mondo del lavoro. «Non è solo questione di mercato, ma di come l’intelligenza artificiale ridisegna tempi di vita, organizzazioni, città».
Colombi ha ricordato i numeri emersi dagli studi internazionali: 170 milioni di nuovi posti di lavoro generati, 92 milioni persi e un saldo positivo di 78 milioni. «Non siamo dentro un disastro – ha spiegato – ma dentro una transizione. Il fenomeno è ambivalente: qualcuno pagherà un prezzo alto, altri ne trarranno vantaggi. Senza reti di protezione il rischio è produrre scarti, generando alienazione sociale».
Secondo Colombi le organizzazioni hanno una responsabilità chiara: «Devono offrire spazi di comprensione, aiutare le persone a posizionarsi. Altrimenti chi rimane indietro rischia di sentirsi escluso. L’AI non è la fine del lavoro, ma ne trasforma i contenuti e le competenze. È qui che entra in gioco la convivenza tra intelligenza artificiale e intelligenza sociale».
Carettoni: “Un passaggio culturale e operativo”
La giornata milanese ha visto anche l’intervento del direttore di Confcommercio Saronno, Roberto Carettoni, che ha raccontato l’esperienza concreta del sistema associativo nell’adozione dell’AI: «È la quinta rivoluzione tecnologica che affrontiamo, dopo i computer, Internet, la telefonia su IP e il cloud».
Carettoni ha citato strumenti già introdotti da ConfCommercio Saronno: Google AppSheet, Cloud Platform, Python, soluzioni di AI predittiva come NextIQ e bot come DocReader. «Gli obiettivi sono chiari: semplificare il lavoro quotidiano, potenziare marketing e comunicazione, ridurre i carichi manuali, introdurre nuovi servizi. E soprattutto, formare tutto il personale. Gli strumenti sono a disposizione di tutti, ma senza formazione restano potenzialità inespresse».
Nella tavola rotonda finale, moderata da Frontoni con la partecipazione di Davide Sommacampagna, si è infine discusso di etica, explainable AI e convivenza generazionale. Nelle conclusioni Collini ha rilanciato la visione strategica: «Siamo dentro una transizione culturale senza precedenti, che coinvolge imprese e associazioni. Per restare credibili dobbiamo innovare i modelli e attrarre giovani, evitando di essere percepiti come ancorati al passato. L’AI è anche una sfida di identità per il nostro sistema associativo».
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