Gallarate, l’opposizione in piazza stazione: “Dietro la retorica aggressiva c’è una città ferma”
Dopo gli ultimi mesi di spostamento a destra, le minoranze denunciano che il sindaco conduce una campagna personale ai danni della città. E Coppe cita Attilio Fontana: "Cassani, col ca..o che vannaccizzi Gallarate"

«Col ca..o che vannaccizzi Gallarate!». Con azzeccato gusto della provocazione, Cesare Coppe cita direttamente le parole di Attilio Fontana, rivolgendole al sindaco Cassani.
Se il presidente della Regione Lombardia se l’era presa con chi in Lega spalanca porte al generale Vannacci e all’estremismo (messaggio per il gruppo di Cassani e Isabella Tovaglieri), il consigliere comunale di Gallarate fa suo lo slogan per respingere la retorica di Cassani che – dicono le forze di minoranza – sta facendo male alla città.
Coppe (consigliere della civica Città è Vita) si è trovato con i consiglieri del Pd davanti alla stazione di Gallarate, considerata l’esempio dell’incapacità di risolvere i problemi della città, mascherandoli e negandoli dietro la retorica aggressiva e populista.
Al centro della protesta delle opposizioni, l’inerzia amministrativa, le priorità di spesa, la comunicazione istituzionale e quella personale del primo cittadino, accusato di usare i social per alimentare una narrazione divisiva, piuttosto che occuparsi dei problemi concreti della città.
“Gallarate è ferma, mentre Cassani fa propaganda”
«Qui doveva esserci l’intervento che quattro anni fa veniva presentato come soluzione, ma non si è risolto nulla. Gallarate è ferma», ha detto il consigliere Giovanni Pignataro, indicando la piazza stazione come simbolo delle promesse mancate. «Il sindaco si occupa dei suoi social, non della città», ha aggiunto, riferendosi anche all’ordinanza “antimaranza” definita «inapplicabile e anticostituzionale», mai applicata dal Prefetto e poi annullata.
A preoccupare i consiglieri è anche la crescente tensione politica e sociale. «Il sindaco ha parlato di remigration , ha aperto le porte della città agli estremisti, poi ha condiviso un video falso su violenze in Spagna per sostenere una posizione ideologica di una parte del suo partito», ha accusato Margherita Silvestrini. «E oggi lo possiamo dire è stato lo stesso Cassani che ha fornito i nostri nomi a un canale di “informazione” locale, poi usato per diffondere un video di minacce».
«Tra gli stremisti presenti a Gallarate e definiti “bravi ragazzi” c’era anche l’olandese arrestato nei Paesi Bassi perché stava organizzando attentati terroristici» ha continuato Pignataro. «Infine, le incredibile fake news per sminuire quel che succede a Gaza, un video di propaganda».
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Il silenzio della maggioranza e le scelte di bilancio
A fronte di questo, si registra «un assordante silenzio della maggioranza», ha detto il consigliere Carmelo Lauricella. «Nessuno prende le distanze, nessuno si interroga. Prendiamo questo lugoo, la piazza della stazione: l’assessore Dall’Igna si accontenta delle uscite social del sindaco, pensa bastino ad affrontare i problemi? L’assessora ai servizi sociali non si chiede se sia possibile intervenire con politiche preventive?».
Poi c’è una critica alle ultime scelte di bilancio, in particolare sul palazzetto dello sport di Moriggia. «Il sindaco vanta 35 milioni di opere, ma sono fondi europei, per lo più Pnrr» ha detto Davide Ferrari. «Varese ha avuto 90 milioni, Somma che è molto più piccola di Gallarate 8 milioni. Siamo nella normalità di tutta Italia, dove il Pnrr ha consentito molte opere.
«Al di là dei tanti fondi esterni ottenuti da Gallarate – continua Pignataro – la priorità è stato il palazzetto, finanziato con mutui per 8 milioni che graveranno per decenni sulla spesa corrente», ha sottolineato Pignataro. «Quando non si potranno assumere più agenti bisognerà ringraziare anche questa scelta.
“Vannacizzazione” e polarizzazione della città
Molti interventi si sono soffermati sulla comunicazione politica del sindaco. «Metterei in secondo piano i deliri di un complottista, se non fosse il sindaco della città», ha detto il consigliere Coppe. «Preoccupa la polarizzazione innescata dai toni sui social. Il risultato? Si parla del destino del sindaco, non dei problemi reali della città».
E poi il passaggio più provocatorio di Coppe, riprendendo la colorita espressione di Attilio Fontana di fronte alla Lega Giovani: «Col cazzo che “vannacizzi” Gallarate. E col cazzo che “vannacizzi” il ruolo del sindaco».
La segretaria dem Anna Zambon ha chiuso il cerchio dal punto di vista politico: «La maggioranza sta permettendo a Cassani di lasciare andare la città senza la minima presa di distanza».
«I problemi della città – ha concluso Silvestrini – sono rimasti gli stessi di dieci anni fa».
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