Il PD Varesino risponde ad Angei: “La Lega abusa delle interrogazioni, strumento trasformato in arma politica”
I democratici: “Risposte sempre date, ma la Lega usa le interrogazioni come strumento di propaganda”
La segreteria del Partito Democratico di Varese risponde alle sette richieste di censura depositate dal consigliere leghista Stefano Angei contro il sindaco Davide Galimberti, accusato di non aver dato risposte alle sue interrogazioni consiliari.
Angei accusa i particolare il primo cittadino di non aver risposto nei tempi previsti a diverse interrogazioni consiliari, sostenendo che questo comportamento limiti il diritto dei consiglieri a ricevere informazioni e impedisca un corretto esercizio delle funzioni di controllo da parte dell’opposizione.
Il PD sottolinea come le interrogazioni siano uno strumento fondamentale di democrazia, capace di stimolare trasparenza e confronto. Tuttavia, avvertono i dem, “come per ogni strumento, la differenza sta nell’uso che se ne fa: un conto è ricercare chiarimenti su temi importanti per la città, un altro è abusarne per fini esclusivamente propagandistici”.
Secondo il PD di Varese, la Lega sta mettendo in campo una vera e propria strategia di ostruzionismo: centinaia di interrogazioni su questioni già discusse in commissione, richieste ridondanti o quasi identiche, “con la tecnica di cambiare una virgola o un punto per moltiplicare documenti su uno stesso argomento”.
Un approccio che, sostengono i democratici, ha come unico effetto quello di rallentare il lavoro degli uffici comunali: “Ogni giorno gli impiegati dedicano tempo prezioso a rispondere a interrogazioni che spesso non aggiungono nulla di nuovo. Tempo sottratto ad altri servizi utili alla città”.
La replica del PD è netta: tutte le interrogazioni presentate finora hanno ricevuto risposte nel rispetto delle regole e, come sottolineato, “anche organi terzi e indipendenti hanno riconosciuto la correttezza dell’operato del Comune”.
La conclusione è un attacco diretto alla Lega: “Quando mancano gli argomenti, si tende ad alzare la voce. Forse è proprio quello che sta accadendo in casa leghista. Un vizietto che non solo non porta nulla di utile a Varese, ma che pesa sulla città e sui cittadini”.
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