“L’assessore Rech conferma l’immobilismo. Serve un progetto per guidare lo sviluppo di Gallarate”
Il delegato del sindaco Cassani per l'urbanistica ha confermato di procedere con Varianti Puntuali, se si presenterà l'interesse dei privati. "Ma è un errore", dice l'ex assessore Pignataro
Il consigliere di minoranza Giovanni Pignataro interviene in merito alle recenti dichiarazioni dell’assessore all’Urbanistica, Rech, sul recupero dell’area ex Officine Fs di Gallarate. Con un tono deciso, ma riconoscendo l’onestà dell’assessore, Pignataro ha espresso le proprie riserve sulle scelte e sull’approccio della giunta comunale riguardo lo sviluppo urbano della città.
«Intervengo con simpatia, riconoscendo a Rech di essere una persona onesta. Tuttavia, credo che l’assessore all’Urbanistica confermi la sua linea di totale immobilismo, che ha condotto la città a uno stato di stasi. Comprendo la necessità di mantenere una posizione ferma di fronte a possibili pressioni, ma questa attitudine finisce per bloccare ogni iniziativa e ingessare la vitalità della città e il suo sviluppo».
Pignataro ha criticato anche il ruolo del privato nella pianificazione del territorio, sottolineando che non possono essere le richieste private a dettare le linee guida per l’urbanistica. «Il corretto meccanismo di gestione del territorio prevede che chi amministra proponga e programmi lo sviluppo della città, fornendo una visione chiara. Non può essere il privato a intervenire con una proposta che diventa poi la base per una Variante Puntuale», ha spiegato, evidenziando come l’interesse pubblico non debba essere subordinato a quello privato.
Un altro punto di divergenza tra Pignataro e Rech riguarda le previsioni del Piano del 2015, che secondo l’assessore non si sono concretizzate come previsto. In risposta a queste preoccupazioni, Pignataro ha ricordato che il Documento di Piano ha una durata di cinque anni proprio per poter adattarsi ai cambiamenti e alle nuove esigenze della città. «Le previsioni non si sono realizzate? Questo è il motivo per cui il Piano ha una durata limitata», ha spiegato, aggiungendo che le aree complesse, come quelle che richiedono bonifica, non possono fermare l’intero processo di sviluppo.
Pignataro ha anche ribadito che il Piano del 2015 prevedeva già la nuova strada ipotizzata dall’assessore, ma ha bocciato l’idea che le residenze siano incompatibili con l’area, per la vicinanza alla ferrovia. Al contrario, ha criticato la proposta di Rech di funzioni logistiche: «Le aree logistiche occupano molto spazio ma creano pochi posti di lavoro, ha affermato, proponendo invece «un’area dedicata al terziario, in particolare legata a Malpens»a, anche con in considerazione del futuro collegamento ferroviario diretto con l’aeroporto.
Infine, Pignataro ha invitato a un maggiore confronto con le forze di maggioranza su questi temi, auspicando che vengano condivise le opinioni e le soluzioni per la crescita della città. «Sarebbe interessante conoscere anche le opinioni delle altre forze di maggioranza su questi temi», ha concluso il consigliere.
Il dibattito sulla gestione dell’area ex Officine Fs continua dunque a sollevare interrogativi sul futuro di Gallarate, con posizioni che restano distanti tra la minoranza e l’amministrazione. La sfida per il futuro della città, in questo caso, sembra essere quella di trovare un equilibrio tra le esigenze pubbliche e private, senza rinunciare a una visione chiara e lungimirante per lo sviluppo urbano.
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