Tifo violento: 11 ultras del Varese a processo per il “maggio caldo” del 2023
I varesini dovranno difendersi in aula per i disordini in centro di due anni fa. Assolti i tifosi del Napoli per la “spedizione punitiva“ successiva
Tafferugli per strada per punire automobilisti della tifoseria avversaria, il blocco in viale Europa per la «spedizione punitiva» successiva: tutto per il calcio, o meglio l’estremizzazione delle pulsioni calcistiche fra tifosi napoletani e varesini, comportamenti confluiti in un medesimo procedimento penale che martedì ha visto un parziale epilogo.
Mentre i tifosi del Varese, scesi in piazza per «contrastare» i napoletani che in città fecero caroselli per festeggiare lo scudetto il 4 maggio 2023 finiranno a processo – prima udienza il 20 gennaio prossimo – , i tifosi del Napoli che con una teoria di auto prese a noleggio sono accusati di aver raggiunto Varese il 14 maggio per «regolare i conti» sono stati invece assolti dal giudice monocratico di Varese.
Il perché ha a che vedere con due elementi differenti. Gli imputati napoletani, 36 in tutto, sono stati assolti in parte per non aver commesso il fatto e in parte poiché gli elementi raggiunti non hanno potuto permettere di arrivare ad una ragionevole previsione di condanna; dubbia, in pratica, la prova della loro presenza sul posto: l’intercettazione da parte di agenti della Digos e della Stradale prima e delle Volanti poi, nella zona Gasparotto – Europa c’è sì stata, ma non è stato possibile raggiungere la prova che effettivamente fossero gli imputati ad essere presenti in quei frangenti, e dunque i 36 tifosi del Napoli escono dal processo immacolati (i reati contestati erano di resistenza e violenza a pubblico ufficiale).
Situazione differente per il processo ai varesini, che in tutto sono 11, per i disordini in piazza nel capoluogo all’accensione delle luci sul titolo tricolore partenopeo: «Delle parti offese, solo una rimane nel processo per non aver ritirato la querela. Non si è mai presentato in aula: gli avremmo chiesto se intendeva anch’esso avvalersi della facoltà di ritirare la querela«, spiega uno dei difensori dei tifosi del Varese, l’avvocato Marco Bianchi. L’unico episodio insomma che rimane al centro del processo riguarda il danneggiamento dell’auto e lesioni personali, e che peraltro non è mai venuto in aula».
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