Il sindaco Ballardin boccia l’idea di coinvolgere Alfa nel dibattito sul gestore unico dei rifiuti in provincia

Giampiero Ballardin, anche in qualità di presidente della Conferenza dei comuni, elenca le criticità della proposta sostenuta dal presidente Magrini

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L’idea di un gestore unico dei rifiuti per tutta la provincia incassa un altro stop. Già durante l’incontro della scorsa settimana aperto ai sindaci del Varesotto, i diversi punti di vista avevano acceso il dibattito promosso dal Presidente Marco Magrini. L’idea di fermarsi per riflettere meglio sulla proposta incassa un ulteriore appoggio. È il sindaco di Brenta e Presidente della Conferenza dei comuni Gianpietro Ballardin che, in una lunga lettera, spiega le ragioni della sua posizione contraria:

«Venerdì 23 ottobre in Provincia di Varese si è tenuto un dibattito, stimolato dal Presidente della Provincia, sul tema dei rifiuti. Tutto nasce da un’azione della Provincia che dichiara di aver dato a suo tempo incarico ad Alfa S.r.l. di promuovere uno studio sulla situazione del sistema rifiuti nella provincia di Varese per arrivare, se condiviso, a concretizzare una serie di azioni che veda lo sviluppo di un sistema di raccolta omogeneo ed efficiente attraverso il progetto del gestore unico dei rifiuti.

Questa importante dibattito non viene stimolato partendo da una discussione aperta negli organismi titolati: Conferenza dei Comuni, Assemblea di Alfa, Organismi di ATO, che non hanno mai nelle rispettive assemblee affrontato questo tema, ma nemmeno coinvolgendo aree territoriali omogenee del territorio dove già si svolge in forma aggregata il servizio o dove viene applicata la tariffa differenziata.

Il complesso tema nasce sulla base di una indicazione della provincia che lo presenta nella sua prima fase attraverso la proiezione di slide in una apposita riunione del Consiglio provinciale e successivamente conosciuta dai comuni solo attraverso gli organi stampa.

Per arrivare a questo la Provincia ha affidato ad Alfa che, ricordo, ha firmato un accordo di collaborazione strategica con Cap Evolution, anche se si dice che quest’ultima non è stata coinvolta, Leggendo su internet scopro che tra gli obiettivi di Cap Evolution questa opera per creare valore da scarti e rifiuti attraverso un percorso di economia circolare, focalizzandosi sul recupero di risorse.

L’incarico dato dalla Provincia ad Alfa tende, così ci viene riferito, a costruire nuove sinergie in diversi settori tra cui la ricerca e lo sviluppo, il recupero, il riciclo, l’innovazione tecnologica, la sostenibilità e la qualità del servizio. Alfa, quale società pubblica che già gestisce il servizio idrico integrato, ha avuto il compito di incaricare una società indipendente, Giorgio Ghiringhelli, di ARS ambiente, docente ed esperto della materia sia su scala provinciale, anche attraverso l’Osservatorio rifiuti della provincia, per raccogliere dai comuni dati su tariffe, costi, contratti e quantità di rifiuti conferiti, con l’obiettivo è costruire un quadro aggiornato e coerente con le linee guida di Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente.

Come Presidente della Conferenza dei comuni, organismo che è stato determinante in questi lunghi anni per dare applicazione alla legge 36/94 (Galli), che prevedeva l’istituzione di un Autorità d’Ambito per ciascun ATO e che ha promosso e gestito una lunga, complessa e partecipata discussione per la nascita della nuova società NEWCO ALFA SRL, mi sarei aspettato in questo contesto di rappresentanza un maggior coinvolgimento, così come nelle discussioni promosse da Alfa che solitamente è così attenta a riferire preventivamente all’assemblea dei Sindaci le esigenze che nascono dal territorio.

Ricordo altresì che Alfa in questa fase ha moltissimi compiti delicati ed è stata incaricata dalla Conferenza dei comuni di dare attuazione alle fasi di rinnovamento complessivo del sistema idrico integrato già molto complesso da gestire nella capacità di risposta ai bisogni dei comuni e dei cittadini. Distoglierla dai suoi compiti non solo non mi sembra produttivo ma poco confacente ai deliberati di indirizzo che i sindaci gli hanno affidato. Apprezzo invece l’attenzione stimolata dalla provincia, a cui mi permetto di ricordare che la partecipazione è fondamentale per la costruzione delle decisioni perché rafforza la democrazia, rendendo i processi più trasparenti, inclusivi e legittimi.

Allo stato attuale delle cose però la provincia non rientra in queste funzioni sulla materia dei rifiuti se non attraverso i compiti che includono l’autorizzazione e il controllo degli impianti di gestione (smaltimento e recupero), la verifica e il controllo periodico delle attività di gestione dei rifiuti, l’approvazione dei progetti di bonifica di siti inquinati e l’individuazione delle zone idonee o meno per la localizzazione degli impianti.

Per quanto mi riguarda ho deciso di affrontare il tema nello spirito di indipendenza e di trasparenza, che non mi rende legato o succube ad una posizione di partito, al quale dopo la mia vicenda processuale, che mi ha visto assolto perché il fatto non sussiste e dopo la mancata espressione di solidarietà non sono più tesserato, non essendo per storia personale un voltagabbana come molti, anche a livello provinciale hanno fatto per convenienza o calcolo di interesse.

Ora mi auguro che la seconda fase promossa entro un mese dalla provincia, come dichiarato dal presidente, dopo l’invio delle slide presentate nella riunione di venerdì 23, possa effettivamente coinvolgere i comuni in un dibattito serio, che abbia quale unico e fondamentale obiettivo l’analisi delle possibilità, delle convenienze attraverso la considerazione delle esperienze maturate sulla complessa tematica capace di rappresentare le esigenze del territorio, dei cittadini e una salvaguarda effettiva della condizione ambientale».

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Pubblicato il 27 Ottobre 2025
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