La pensilina antiviolenza arriva a Cocquio Trevisago per dare ai più giovani un messaggio di speranza
L’installazione "Pensilina rossa 1522" dedicata a Rita Borsellino, sorella del giudice Paolo: serve a sensibilizzare sul numero di pubblica utilità anti stalking e anti violenza di genere
Un segno che va oltre il colore. Un numero composto dalle cifre della speranza, a volte unico appiglio di salvezza per chi è costretta a fare i conti con la violenza: un’ancora per tante donne che vogliono dire «no» a una piaga che sta assumendo contorni che superano l’inverosimile.
A Cocquio Trevisago questa mattina, venerdì, insieme ai giovanissimi ragazzi delle scuole, è stata inaugurata la pensilina rossa 1522, numero antiviolenza, dedicata a Rita Borsellino, sorella di Paolo, il giudice che, insieme a tanti altri suoi colleghi, ha pagato il tributo più alto nella lotta contro l’illegalità. È la prima pensilina rossa della Lombardia.
Un progetto ideato da Emilio Corrao e appoggiato dall’amministrazione comunale, salutato dalla presenza delle autorità e dei rappresentanti delle istituzioni locali: Marco Magrini, presidente della Provincia di Varese, Simone Castoldi, alla guida della Comunità montana Valli del Verbano, oltre al sindaco Danilo Centrella e all’assessore alla Pubblica Istruzione Raffaela Pane.

All’inaugurazione era presente anche Filippo Tomasello, presidente della delegazione Uciim di Varese, sezione “Paolo Borsellino e Rocco Chinnici”, che ha fortemente sostenuto l’idea della pensilina rossa proprio di fronte alle scuole, dedicata alla figura di Rita Borsellino, una donna che, come il fratello, ha dedicato la propria vita alla lotta all’illegalità e a tutte le mafie (in prima linea con l’associazione antimafia Libera, è stata europarlamentare).
«La pensilina rossa sarà un luogo quotidiano, visibile a tutti, capace di parlare soprattutto ai nostri giovani: studenti e studentesse che ogni giorno percorrono la strada della crescita e della cittadinanza attiva», ha spiegato il sindaco Danilo Centrella.
«Come amministrazione comunale, abbiamo il dovere di accompagnarli con gesti concreti, di essere al loro fianco nei percorsi educativi e civici, e di testimoniare con i fatti che il rispetto, la giustizia e la legalità sono valori fondanti della nostra comunità».
All’inaugurazione erano presenti anche i ragazzi del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze, reduci da un anno fittissimo di appuntamenti e impegni a sostegno della legalità: dalla marcia della legalità a Varese, nel maggio scorso, alle visite istituzionali nei luoghi della Repubblica, a Roma, fino ai diversi incontri cui hanno partecipato personalità attive nel campo del dovere civico.
Una foto ricorda la figura di Rita Borsellino: la ritrae in uno scatto sereno, con una dedica speciale. «La memoria è vita che si coltiva ogni giorno».
IL 1522 NUMERO GRATUITO DI PUBBLICA UTILITÀ
Il 1522 è stato attivato nel 2006 dal Dipartimento per le Pari Opportunità con l’obbiettivo di sviluppare un’ampia azione di sistema per l’emersione e il contrasto del fenomeno della violenza intra ed extra familiare a danno delle donne. Nel 2009, con l’entrata in vigore della L.38/2009 modificata nel 2013 in tema di atti persecutori, ha iniziato un’azione di sostegno anche nei confronti delle vittime di stalking.
Il numero di pubblica utilità 1522 è attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno ed è accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile. L’accoglienza è disponibile in italiano, inglese, francese, spagnolo, arabo, tedesco, e su appuntamento: albanese, persiano, algerino, siriano, siro-libanese, marocchino, egiziano, berbero, cinese.
Le operatrici telefoniche dedicate al servizio forniscono una prima risposta ai bisogni delle vittime di violenza di genere e stalking, offrendo informazioni utili e un orientamento verso i servizi socio-sanitari pubblici e privati presenti sul territorio nazionale ed inseriti nella mappatura ufficiale della Presidenza del Consiglio – Dipartimento Pari Opportunità. Il 1522, attraverso il supporto alle vittime, sostiene l’emersione della domanda di aiuto, con assoluta garanzia di anonimato. I casi di violenza che rivestono carattere di emergenza vengono accolti con una specifica procedura tecnico-operativa condivisa con le Forze dell’Ordine.
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