Nella hall dell’ospedale di Varese la mostra su Jérôme Lejeune che scoprì la causa della Sindrome di Down

A portare a Varese la mostra è l'associazione Obiettivo Studenti del corso di Medicina dell'Insubria che, a fine novembre, organizzerà anche una giornata di studio con chi oggi cerca una cura

La trisomia21 è la condizione cromosomica della sindone di Down. La sua scoperta si deve a un chirurgo mancato per aver sbagliato la direzione della metro.

La storia del dr Jérôme Lejeune, genetista che aspirava a diventare chirurgo, è raccontata in una serie di pannelli esposti nella hall dell’ospedale di Varese. A spiegare chi era questo medico e come è arrivato a definire la causa della sindrome di Down è l’associazione studentesca Obiettivo Studenti del corso di Medicina all’Università dell’Insubria.

I ragazzi, una quindicina, hanno vinto un bando per promuovere, attraverso mostre e attività culturali, informazioni scientifiche e mediche: « Abbiamo saputo che al Meeting di Rimini, oltre 10 anni fa, avevano raccontato la storia personale e professionale di Jérôme Lejeune – spiega Giuditta Bertani studentessa di medicina al terzo anno – Nonostante oggi si sappia molto della Trisomia21, il nome di chi ha scoperto l’anomalia è sconosciuto. Abbiamo voluto questi pannelli per dar modo ai nostri compagni di corso, ma anche a medici e ai cittadini comuni, di approdonfire questa importante scoperta».

mostra hall ospedale di varese dedicata a sindrome di down

I pannelli sono stati ospitati nella hall del monoblocco dal 25 al 28 ottobre: a turno i ragazzi di Obiettivo Studenti si sono alternati per spiegare la storia di questa importante scoperta scientifica. Il racconto parte dalla scelta del dottor Lejeune che avrebbe voluto diventare un chirurgo. Al momento di sostenere il test per entrare nella specialità, però, prese la metro nella direzione sbagliata e mancò l’appuntamento. Seguì, allora, la via della genetica, una branca che lo aveva comunque affascinato. Il suo studio si concentrò su quei bambini che venivano definiti “mongoloidi” perchè avevano fattezze che ricordavano la popolazione della mongolia. Le fasi dei suoi studi, con le osservazioni, sono raccontate dai pannelli e dagli studenti che abbinano il racconto biografico e le scoperte scientifiche.

«Ha lottato per tutta la sua vita per difendere la vita di questi bambini che nascevano con la sindrome di Down – spiega ancora Giuditta Bertani –  per cui abbiamo pensato fosse utile portare ai nostri compagni di corsa, ai professori, ai medici ma anche ai pazienti che vengono in ospedale, la figura di quest’uomo che che per tutta la sua vita difende il valore e la dignità della vita umana».

A fine novembre, Obiettivo Studenti ospiterà all’Università dell’Insubria una giornata di studio sulla sindrome di Down: « Avremo ospiti il prof Pierluigi Strippoli Pierluigi e la dottoressa Chiara Locatelli dell’Università di Bologna, sono impegnati nella ricerca di una cura per la  sindrome di down».

mostra hall ospedale di varese dedicata a sindrome di down

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Pubblicato il 28 Ottobre 2025
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