A Varese un’evasione fiscale “strutturale” tra microevasione, frodi organizzate e rischio riciclaggio

I risultati dello studio condotto su richiesta dello SPI Cgil da Across Concept evidenziano la necessità di avviare un'azione coordinata di recupero delle risorse per l'equità sociale

Recuperare il sommerso per avere più fondi da destinare ai bisogni della collettività. L’evasione alimenta l’ingiustizia sociale, disuguaglianze e sfiducia nelle istituzioni. Per questo serve una rete tra Comuni, istituzioni, forze dell’ordine e parti sociali per rafforzare la legalità, la trasparenza e avere più risorse per il territorio.

Con questo obiettivo lo SPI Cgil di Varese ha organizzato un incontro nel Salone Estense dal titolo “Illegalità fiscale, la sfida dei Comuni contro l’Evasione” alla presenza del segretario generale SPI CGIL Varese Giacomo Licata, Ernesto Ruffini, già direttore dell’Agenzia delle Entrate, e Tania Scacchetti, segretaria generale SPI CGIL nazionale. Presenti in sala il Sindaco di Varese, Davide Galimberti insieme alla vice Ivana Perusin, agli assessori Buzzetti e Molinari,  al presidente regionale di ANCI Lombardia, Mauro Guerra e al consigliere regionale del PD Samuele Astuti.

La ricerca “L’evasione fiscale in provincia di Varese” realizzata da Across Concept

In apertura dei lavori, dopo l’introduzione del segretario Licata, sono stati presentati i risultati della ricerca realizzata da Across Concept, con i dati forniti da MEF, Istat, Banca d’Italia, ACI e Terna, per analizzare in modo puntuale le dimensioni del fenomeno dell’evasione fiscale sul territorio varesino, in un contesto nazionale in cui l’economia non osservata continua a crescere.

Un fenomeno radicato e complesso

Nel 2023, secondo l’ISTAT, il valore complessivo dell’economia sommersa e illegale ha raggiunto quasi 198 miliardi di euro, con un incremento di 15,1 miliardi rispetto all’anno precedente.
Le unità di lavoro irregolari sono stimate in 3,13 milioni, in aumento di 145 mila rispetto al 2022.

Le zone di frontiera, come la provincia di Varese, presentano un rischio strutturale maggiore, dovuto alla compresenza di microevasione, frode organizzata, riciclaggio e evasione transfrontaliera.
L’obiettivo dell’indagine è stato quello di fornire strumenti concreti per promuovere politiche fiscali e sociali più eque, sostenendo una cultura della legalità e della responsabilità collettiva.

convegno spi cgil su evasione fiscale

Redditi e consumi: Varese sotto la media regionale

Il reddito medio IRPEF per contribuente a Varese è di 26.292 euro, mentre quello per abitante è pari a 18.849 euro.
La spesa per beni durevoli si attesta sui 3.449 euro pro capite, e i consumi energetici a 5,2 MWh per abitante, con un indice di rischio evasione di 0,58 (a fronte della media lombarda di 0,8).

Il Varesotto presenta un reddito disponibile medio delle famiglie in linea con la media del Nord Italia, ma indicatori di benessere (consumi durevoli e immatricolazioni auto) superiori rispetto ai valori medi regionali.

Varese presenta un comportamento fiscale più corretto rispetto a province come Milano (2,35) o Lecco (1,45) o Bergamo (1,09), ma meno virtuoso di Cremona (0,47), Sondrio (0,13), Como (0,64)  o Mantova (o,4). Il rischio è accentuato dalla frammentazione del tessuto produttivo e dalla presenza di numerose microimprese individuali.

L’indicatore di rischio di evasione

Poiché non esistono stime dirette a livello provinciale, Across Concept ha elaborato un indice di rischio di evasione che misura la discrepanza tra redditi dichiarati e benessere effettivo.
Il modello si basa sul principio che: se una provincia mostra consumi elevati a fronte di redditi dichiarati bassi, si presume una maggiore propensione all’evasione; viceversa, un reddito dichiarato elevato associato a consumi contenuti suggerisce comportamenti più trasparenti.

L’indice combina due variabili standardizzate: l’indice di reddito pro capite dichiarato; l’indice di benessere, ottenuto dalla media di otto indicatori (consumi, risparmi, energia elettrica, immatricolazioni auto, spesa per beni durevoli, ecc.).

L’evasione fiscale come fenomeno strutturale a Varese

Le analisi condotte mostrano che, nella provincia di Varese, l’evasione fiscale ha carattere strutturale, interessando sia la rete delle piccole attività sia frodi organizzate di portata nazionale.
Il fenomeno, viene ribadito, è difficile da interpretare pienamente anche a causa della presenza di lavoratori frontalieri, che incidono sulle statistiche relative ai redditi e ai depositi bancari.

La variazione dei depositi delle famiglie consumatrici tra il 2023 e il 2024 è negativa, collocando Varese tra le province lombarde con peggiori risultati, seconda solo a Sondrio.
Al contrario, la variazione positiva dei depositi delle imprese indica una parte del tessuto produttivo in salute, ma non esente da pratiche elusive.

Le fasce di rischio e l’affidabilità fiscale

Dai dati MEF sugli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA) emerge che: il 53,8% dei contribuenti varesotti (persone fisiche, società di persone, società di capitali ed enti) presenta dichiarazioni con un grado di affidabilità basso, una percentuale superiore alla media lombarda (53,6%), segno di criticità nel rispetto degli obblighi fiscali.

Le fasce di rischio più elevate si concentrano tra le partite IVA e le piccole imprese, con un’elevata incidenza di sotto-dichiarazioni di reddito.
Nel 2024 sono state aperte 6.169 nuove partite IVA in provincia di Varese, un dato stabile rispetto all’anno precedente.  In Lombardia, Milano guida la classifica con oltre 51.000 aperture, seguita da Brescia e Bergamo. Il tasso di lavoratori indipendenti nel Varesotto è 17,3% degli occupati, leggermente inferiore alla media lombarda (18,2%).

convegno spi cgil su evasione fiscale

Segnalazioni e denunce per riciclaggio

I grafici relativi alle segnalazioni di operazioni sospette (SOS) e alle denunce per riciclaggio mostrano come Varese si collochi tra le province più esposte:

  • 1.414 segnalazioni nel 2024, pari a 160,5 ogni 100mila abitanti;
  • 53 denunce per riciclaggio nel 2021, corrispondenti a 6 ogni 100mila abitanti, il secondo valore più alto in Lombardia dopo Pavia.

La combinazione di microevasione diffusa e flussi illeciti di denaro colloca la provincia tra le aree più delicate della regione sotto il profilo del riciclaggio.

Entrate comunali e capacità di riscossione (2024)

I consuntivi comunali 2024 mostrano forti differenze nella capacità di riscossione delle entrate:

  • I comuni più virtuosi sono Malnate (91,5%) e Gallarate (88,5%), con riscossioni elevate su tributi e imposte locali.
  • Varese raggiunge 85,4%, con un’ottima performance sull’imposta di soggiorno (73,6%) ma valori più bassi per la TARI (74,6%).
  • Busto Arsizio registra il dato più basso tra i principali centri (79,3%), in particolare per la riscossione della tassa rifiuti (57,4%).

Nel complesso, i comuni del Varesotto mostrano una buona tenuta nella gestione fiscale locale, ma con margini di miglioramento nel recupero dei tributi arretrati.

Conclusioni

Varese si distingue per un equilibrio complessivo, ma con vulnerabilità legate alle microimprese e al confine svizzero, che favorisce movimenti economici difficilmente tracciabili.

Allo stato dell’arte, lo SPI Cgil propone una rete di collaborazione territoriale per avviare una lotta all’evasione che possa produrre risultati concreti da impiegare in politiche di sostegno al bisogno e alle criticità sociali.

Il rafforzamento della compliance fiscale, la digitalizzazione dei controlli e il maggior coinvolgimento dei comuni sono considerati strumenti decisivi per contrastare il fenomeno e promuovere una fiscalità giusta e solidale, come auspicato dallo SPI CGIL.

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Pubblicato il 05 Novembre 2025
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