Il malessere dei ragazzi e la necessità di ridurre le distanze: “Ti ascolto” nei quartieri

La pedagogista del consultorio racconta l'attività di ascolto a disposizione dei ragazzi dagli 11 ai 21 anni negli oratori di San Fermo, Kolbe e San Carlo

eventi bambini
Foto di Luisella Planeta Leoni da Pixabay

«Due anni e mezzo di pandemia hanno tolto spazio alle relazioni e questo ha accentuato le difficoltà di crescita dei ragazzi cui proponiamo uno spazio di ascolto in cui riscoprire ciascuno le proprie risorse e come usarle per il proprio benessere».
Così la pedagogista Vittoria Tamborini del consultorio La Casa racconta il lavoro degli sportelli Ti ascolto con pedagogisti e psicologi per ragazzi dagli 11 ai 21 anni, attivati il mese scorso nelle parrocchie di San Fermo, San Carlo e Kolbe.

Un nuovo servizio nato per rispondere all’incremento delle richieste di sostegno psicologico per gli adolescenti (+40% nel 2021 sul 2020 al consultorio La Casa) che corrisponde a un aumento del 30% di crisi d’ansia, attacchi di panico, dipendenza tecnologica, disturbi alimentari e soprattutto autolesionismo e tentativi di suicidio.

. Da dove nasce l’idea di questi sportelli di ascolto?

L’Ascolto ha sempre un grande valore. Il nostro è consultorio decanale che offre da sempre spazi di ascolto personali o di gruppo. L’idea di portarli negli oratori è nata in risposta all’invito dell’arcivescovo Delpini a implementare le occasioni di ascolto in questo mondo in cui tutti parlano e urlano senza sentire.

. Sportelli d’ascolto per giovanissimi esistevano nelle scuole e nei consultori anche prima dell’isolamento imposto dalla pandemia, perché ora serve portarli nei quartieri?

Le criticità sociali sono state esasperate dalla pandemia e tornare all’offerta dei servizi di prima non basta a riportare a posto le cose. Bisogna accorciare le distanze ancora di più per ricreare relazioni, ricominciare ad ascoltare, soprattutto i ragazzi. Così, in accordo con la diocesi, abbiamo creato delle occasioni per poterli ascoltare fuori da famiglia e anche fuori dalla scuola, in un contesto terzo ma vicino, dove non c’è coinvolgimento emotivo o affettivo. 

. I ragazzi stanno cogliendo questa opportunità?

In questo primo mese ne abbiamo visti tanti, in prevalenza giovanissimi che frequentano la scuola media, accompagnati dai genitori, anche per la necessità di firmare i relativi consensi. Ma il genitore si limita ad accompagnare. Lo spazio di ascolto è personale e privato per ogni ragazzo.

. Gli sportelli Ti ascolto sono a San Fermo, alla Kolbe e a San Carlo. Come mai?

L’indicazione è arrivata direttamente dalle parrocchie, anche in funzione degli spazi a disposizione dedicati, e che non interferiscono con le altre attività delle parrocchie, neppure per gli oratori estivi. Anzi sono rioni dove c’è la possibilità di interagire e collaborare anche con gli educatori, e in particolare a San Fermo dove l’oratorio collabora anche a un progetto sociale di educativa e aiuto compiti con la cooperativa NaturArt.

. Di cosa hanno bisogno i ragazzi?

Davvero, banalmente di essere innanzitutto ascoltati. I ragazzi che arrivano da noi non faticano ad aprirsi in questo contesto che è tutto esclusivamente per loro, lontano dai coinvolgimenti emotivi e con adulti consapevoli che durante la crescita ci sono delle difficoltà. Difficoltà che, a differenza dei pari, gli adulti hanno già superato. Sei ascolta e si parla, insieme, con lo scopo di far emergere le risorse che ciascuno ha per promuovere il benessere, quello personale che è la base per costruire quello relazionale e quindi sociale. 

Come si accede al servizio?

Gli sportelli saranno attivi almeno sino al 8 luglio, una volta a settimana. All’oratorio di San fermo il mercoledì pomeriggio 15-17, il martedì dalle 14.30 alle 16.30 presso gli Uffici della parrocchia S. Carlo e il venerdì dalle 15 alle 17 al C.A.G. Kolbe. Per ogni ragazzo sono disponibili 3-4 colloqui sui quali poi ci confrontiamo in equipe e, nel caso in cui emergessero situazioni particolari siamo pronti a indirizzare i ragazzi su percorsi individuali o di gruppo o, se necessario, verso la valutazione di altri specialisti.

Per maggiori informazioni contattare La Casa allo 0332 238079 oppure consultorio@lacasadivarese.it.

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Pubblicato il 24 Maggio 2022
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Commenti

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  1. Castegnatese ora Insu
    Scritto da Castegnatese ora Insu

    il maestro non può più dargli un sano ceffone, non si possono bocciare eprchè altrimenti subiscono un trauma, non ci sono più gli esami di 5′ elementare, ipertutelati e viziati fin da piccoli, non c’è più il servizio militare.
    e si parla di disagio ?
    io direi rimbecillimento

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