Addio all’ingegner Nicola Materazzi, fece grande anche la Cagiva del Motomondiale
Scomparso a 83 anni l'ingegnere campano che lavorò alla Lancia Stratos e firmò la Ferrari F40. A inizio anni Novanta venne assunto da Claudio Castiglioni per il progetto, poi vincente, della 500 della Schiranna
È morto ieri – mercoledì 24 agosto – all’età di 83 anni Nicola Materazzi, ingegnere che ha legato al suo nome alcuni storici e apprezzati modelli della Ferrari, che progettò quando era alle dipendenze della Casa di Maranello.
Nato in provincia di Salerno e laureatosi a Napoli, Materazzi iniziò a lavorare nel mondo delle automobili con il marchio Lancia e contribuì a creare una delle vetture più belle e rivoluzionarie del mondo del rally, la Stratos. Successivamente collaborò con Abarth e con Osella – il costruttore piemontese che partecipò anche alla Formula 1 – prima di approdare al Cavallino Rampante.
In Ferrari l’ingegnere campano arrivò grazie alla profonda competenza sui motori turbo e dopo un’esperienza in pista passò a lavorare nella progettazione delle vetture stradali. Materazzi firmò quindi la 288 GTO, la 288 GTO Produzione e della celeberrima F40. Poi lasciò Maranello e “incontrò” Varese nel senso che venne ingaggiato da Claudio Castiglioni che gli affidò la direzione tecnica della Cagiva per il reparto corse.
Materazzi divenne quindi uno dei personaggi che – all’inizio degli anni Novanta – fecero decollare il progetto di una “500” vincente anche nel Motomondiale: negli anni seguenti infatti la Cagiva vinse tre GP, uno con Lawson e due con Kocinski (foto in alto la moto del campione statunitense), tra il 1992 e il 1994. Terminata l’esperienza in Cagiva, l’ingegnere lavorò ancora con Bugatti, Laverda ed Edonis prima di ritirarsi a vita privata.
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