I gangster col fucile che terrorizzarono Varese

La banda che colpiva supermercati e pizzerie della provincia aveva messo a segno in 2 mesi, 12 colpi al cardiopalma

Per qualche giorno, sono stati a loro modo importanti: i gangster del varesotto, armati e pericolosi. La verità è che avevano fatto correre un brivido agli investigatori. Quando erano entrati nel ristorante “Le Arcate” di Induno Olona, erano in 4, avevano un fucile una pistola e un coltello, e per far capire che non scherzavano, avevano sparato in aria, terrorizzato i clienti, poi preso a botte il titolare. E quando avevano visto che non scuciva il denaro gli avevano rifilato una coltellata all’ascella. Se oggi è ancora vivo, lo deve alla sua buona stella, mentre i gangster avevano racimolato 500 euro dalla cassa, ma anche 250 euro da due clienti che se ne stavano tranquilli al tavolo. Per chi quella sera era presente nel locale, deve essere stata la scena più brutta della vita. Ed è proprio la presenza di quelle armi e il ferimento a freddo del titolare, che aveva spaventato le forze dell’ordine tanto che la caccia alla banda era stata serrata. Che sequenza però,  quelle 12 rapine, proprio come un film: Ettore, Ion, Giua, Michele, un italiano e tre albanesi, sapevano le mosse memoria, ognuno con il suo attrezzo in mano, avevano deciso di fare colpi a ripetizione e di vivere con l’adrenalina in testa e tanti soldi in tasca. Avevano cominciato in tre, Ettore, Ion e Giua,  il 22 febbraio, al paninaro di Vedano Olona. Bottino: 200 euro; ma soprattutto 1700euro a un cliente, più la sua Fiat Scudo, più assegni ed effetti personali. Il 26 febbraio 2008, sono in 4, prendono 500 euro, armi in pugno, alla trattoria di Torba, saccheggiando anche i clienti. E via di seguito: 90 euro a un alimentari di Venegono Superiore, 1600 euro alla pizzeria Excalibur di Induno Olona sottratti ai camerieri e ai cuochi, gente che lavora. Qualche giorno dopo vanno al Tigros di Cantello e fanno un colpo grosso: prendono la cassa con dentro 15mila euro, sparano anche un colpo in aria, per chi non avesse capito l’antifona. Poi viene la rapina della “Arcate”, che per poco non finisce in delitto, finché il 29 marzo al Gs di Bizzozero entrano, sparano in aria col fucile, e se ne escono con 2986 euro, mentre le immagini a circuito chiuso mostrano una bambina che per mano alla mamma, si gira e vede i banditi incappucciati e col fucile, mentre iniziano l’assalto. Ci sono Ettore, Ion, Giua e la complice, Carmela, che guida la macchina,  e attende i banditi fuori. Ma la squadra mobile di Varese è in allerta. E dopo altri due colpi li arrestano tutti, mentre sono a Binago nell’appartamento-covo dove avevano nascosto le armi e contavano i soldi che servivano per vivere "alla grande", tra coca e imprese criminali. 

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Pubblicato il 20 Maggio 2009
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