Natale a Varese? “Clima da lockdown”
Duro il giudizio del segretario della Lega Bordonaro: "Numeri ridicoli, città sempre più chiusa e sempre meno attrattiva”
«Non capiamo il trionfalismo del vicesindaco Perusin: è stato il Natale più sottotono degli ultimi vent’anni a Varese».
Duro il giudizio di Marco Bordonaro, segretario della Lega di Varese, sul “bilancio” delle presenze nel periodo natalizio, con quei 180mila passaggi tra le luci e le altre iniziative.
«180mila persone in un mese ai Giardini Estensi, al di là del discutibile metodo di conteggio, sono davvero poche per una città di ottantamila abitanti che è anche capoluogo di una provincia che di abitanti ne ha quasi novecentomila. È segno che le luci di Natale ai giardini non sono state particolarmente gradite, come ci hanno segnalato in molti. Inoltre – continua Bordonaro – solo io sarò passato da lì una dozzina di volte, per tanti motivi. Sono stato conteggiato come dodici visitatori?»

Bordonaro sottolinea anche una carenza che è realtà da molti anni: «Il Capodanno a Varese, poi, è diventato tradizionalmente un deserto con zero iniziative mentre in molte altre realtà si fanno feste e concerti in piazza. La nostra città sembrava in lockdown, manco ci fosse ancora il Covid».
«La ricetta vera per rendere di nuovo attrattiva la nostra città è favorire l’accessibilità: Varese rischia di non essere più famosa come’ città giardino’ ma come ‘città delle code di auto’ e dei pochi costosissimi parcheggi. Il commercio, infatti, ne risente» continua il coordinatore dei lumbard «e chiudono perfino i negozi storici come Molinari. Questo Natale lo festeggiano solo i centri commerciali, dove il parcheggio è gratuito e non manca mai.»
«Andrebbe fatto lo stesso discorso per il Sacro Monte, uno dei nostri patrimoni UNESCO: va fatto vivere, e potenzialmente può raddoppiare i visitatori, ma la sinistra al governo in Comune fa solo comunicati stampa, promesse e piste ciclabili completamente inutili» continua Bordonaro.
«Il nostro Sacro Monte, vero gioiello religioso, artistico e turistico andrebbe reso più accessibile possibile, con parcheggi sia nei pressi del Santuario sia alla prima cappella oltre che nelle vicinanze della funicolare, organizzando inoltre frequenti eventi e una campagna promozionale ad hoc».
Chiude scherzando il Segretario della Lega: «facendo due conti, la funicolare ha portato, in media, 125 ‘viaggiatori’ al giorno: sono sessanta biglietti di andata e ritorno? O la giunta di sinistra conta i coperchi come se fossero pentole?»
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