Comi: “Dopo il corteo il Telos ripulisca i muri imbrattati”
Lara Comi, europarlamentare di Forza Italia, inteviene dopo l'annuncio degli anarchici del Telos di voler realizzare sabato una manifestazione di protesta
«Con abilità comunicativa da ufficio stampa gli eroi di Telos hanno annunciato che sabato sfileranno per Saronno rivendicando i loro diritti. Un’operazione di marketing promozionale che però non tiene conto di un fatto: i saronnesi ragionano, sanno chi sono costoro e quali gesta hanno messo in atto nella loro città». Parole di Lara Comi, europarlamentare di Forza Italia e vicepresidente gruppo PPE, che inteviene dopo l’annuncio degli anarchici del Telos di voler realizzare sabato una manifestazione di protesta contro il recente sgombero del centro sociale di Milano dopo cinque anni occupazione.
«Occupare abusivamente, imbrattare muri e case, creare caos e rendere impossibile la vita a chi vive e lavora, non è creatività o libertà, è prepotenza, vandalismo. Far passare tutto questo per un’epopea di libertà è un inganno – prosegue la Comi -. I ragazzi hanno diritto ad avere avere spazi appropriati per esprimersi e per incontrarsi, ma seguendo le regole. Regole che sono quelle della democrazia e della convivenza civile, non di una dittatura come loro vorrebbero far credere. A leggere la nota di Telos sembra che i saronnesi che rispettano la legge siano tutti degli ingenui, loro invece si ergono a maestri di democrazia. Saronno non è una loro proprietà e i saronnesi non stanno dalla loro parte. Già che ci sono e che sfileranno tra i muri che hanno recentemente imbrattato, diano un senso civico al loro corteo e, armati di secchio e spazzolone, ripuliscano le scritte che altrimenti il Comune dovrebbe rimuovere spendendo soldi pubblici».
«Occupare abusivamente, imbrattare muri e case, creare caos e rendere impossibile la vita a chi vive e lavora, non è creatività o libertà, è prepotenza, vandalismo. Far passare tutto questo per un’epopea di libertà è un inganno – prosegue la Comi -. I ragazzi hanno diritto ad avere avere spazi appropriati per esprimersi e per incontrarsi, ma seguendo le regole. Regole che sono quelle della democrazia e della convivenza civile, non di una dittatura come loro vorrebbero far credere. A leggere la nota di Telos sembra che i saronnesi che rispettano la legge siano tutti degli ingenui, loro invece si ergono a maestri di democrazia. Saronno non è una loro proprietà e i saronnesi non stanno dalla loro parte. Già che ci sono e che sfileranno tra i muri che hanno recentemente imbrattato, diano un senso civico al loro corteo e, armati di secchio e spazzolone, ripuliscano le scritte che altrimenti il Comune dovrebbe rimuovere spendendo soldi pubblici».
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