Cna, Casa e Claai: “L’accordo varesino sull’apprendistato è superato”
Le associazioni di categoria dell'artigianato, firmatarie dell'accordo regionale, chiedono di ritornare a lavorare congiuntamente per il rilancio della collaborazione in materia di lavoro
Cna, Aime/Casartigiani e Upi/Claai hanno manifestato la loro posizione sul tanto discusso accordo varesino sull’apprendistato. «Le parti sociali regionali dell’artigianato, Cna, Confartigianato, Casa e Claai, con Cgil, Cisl e Uil, hanno siglato il 4 marzo 2016 l’accordo interconfederale regionale sull’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale. È un accordo vincolante per tutte le parti sociali che lo hanno sottoscritto, buono e valido su tutto il territorio della Regione Lombardia: e pertanto supera e annulla l’accordo parziale sottoscritto in provincia di Varese da Confartigianato, Ascom e Cisl dei Laghi».
«Le disquisizioni lette in questi ultimi giorni sulla validità giuridica di quell’accordo parziale, sostenute da chi ha disatteso le regole della contrattazione e della bilateralità nel settore artigiano e ora pretende di promuove non si capisce quale rinnovamento, sono inutili e pretestuose».
A livello nazionale si è aperto, tra Cna, Confartigianato, Casa e Claai, con Cgil Cisl e Uil, il tavolo per la revisione del modello contrattuale dell’artigianato. «Si tratta di una revisione attenta all’evoluzione delle imprese artigiane, che offra loro strumenti di contrattazione utili a valorizzarne la produttività e la capacità competitiva e che salvaguardi la positiva esperienza di relazioni industriali consolidate nell’artigianato. La scorsa settimana le stesse parti sociali hanno sottoscritto un accordo interconfederale sulla bilateralità riconoscendone la centralità e riconoscendo il ruolo della contrattazione nei suoi livelli nazionale e regionale».
«Cna, Casa e Claai vogliono operare in questo quadro ordinato e che le stesse parti sociali hanno impostato per il bene delle imprese del settore artigiano e dei loro dipendenti e collaboratori attuali e futuri. È ora, se lo si vorrà per davvero, di ritornare a lavorare concretamente e congiuntamente per il rilancio della collaborazione in materia di lavoro nel settore dell’artigianato, evitando scorciatoie e contorsioni delle regole corrette delle relazioni sindacali: è di questo che le imprese, i giovani da formare e le loro famiglie hanno veramente bisogno».
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