Meridiana e Air Italy, a Malpensa rischiano 276 lavoratori
Sono 880 gli esuberi totali delle due compagnie aeree. Audizione in consiglio regionale per i sindacati che hanno incontrato il consigliere segretario Daniela Maroni e il presidente della IV commissione Ciocca

Un grido di dolore lanciato al Consiglio regionale affinché lo stato adotti ogni soluzione possibile alternativa per tutelare i lavoratori. Sono 880 gli esuberi di Meridiana Fly e di Air Italy, le due compagnie aeree italiane con sedi rispettivamente a Olbia e a Malpensa. Di questi 276 sono i licenziamenti previsti nel solo aeroporto di Malpensa. Oggi in Via Fabio Filzi un picchetto con i lavoratori che vedono le proprie professioni a rischio licenziamento.
Un problema raccolto dal Consigliere segretario Daniela Maroni che, con il Presidente della IV Commissione Angelo Ciocca, ha incontrato i referenti sindacali dei lavoratori delle Società aeree, un appuntamento di pochi minuti che ha portato alla presentazione di una mozione urgente passata poco fa in Aula all’unanimità.
“Posso anche comprendere le motivazioni delle compagnie aeree, ma è pur vero che abbiamo appreso delle nuove strategie economiche. – spiega il Consigliere Segretario Daniela Maroni – Secondo quanto esposto dal gruppo dei lavoratori presenti in Consiglio, le aziende avrebbero sottoscritto un memorandum di intenti con la Qatar Airway per un possibile ingresso nelle quote azionarie di Meridiana. Un apporto economico da parte della compagnia aerea del Qatar che andrebbe ad acquistare il 49% dell’intero patrimonio, intervento fondamentale per il raggiungimento di alcuni obiettivi di rilancio. Premesso ciò sono convinta che, prima di arrivare ad applicare la procedura di licenziamento, si parla di una percentuale superiore al 50% dei dipendenti, che sono 1353, si debbano mettere in capo tutti gli strumenti conservativi possibili previsti per legge. Per questa ragione oggi abbiamo chiesto esplicitamente al Governatore e alla Giunta, di farsi parte attiva a Roma per decidere le strategie e limitare i tagli, fermandosi a tutti quegli strumenti di accompagnamento possibili per una fuoriuscita dal mondo del lavoro”.
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