“Dislessia: la legge c’è ma non viene applicata”
Lunedì 10 ottobre, al campus universitario di Bizzozero si svolgerà un convegno per fare il punto sui protocolli di identificazione precoce previsti dalla norma. Il parere del professor Termine

Lunedì 10 ottobre nell’Aula 6 del Padiglione Monte Generoso, via Monte Generoso 71, a Varese, Campus universitario di Bizzozero, a partire dalle ore 13.30, è in programma il convegno: “Identificazione precoce dei DSA: un diritto troppo spesso negato”.
Il convegno è stato organizzato in collaborazione con l’Associazione Italiana Dislessia in occasione della “European Dyslexia Awareness Week”, la settimana europea della consapevolezza in tema di dislessia (dal 5 all’11 ottobre).
Lo scopo è di sensibilizzare e informare la popolazione, i politici e i gruppi dirigenti europei relativamente alla necessità di sostenere i soggetti con DSA al fine di evitare conseguenze negative causate da un’educazione e formazione inadeguate, scarsa autostima e sotto-realizzazione, che possono portare all’esclusione sociale o alla devianza.
Responsabile scientifico del convegno è il professor Cristiano Termine, docente di Neuropsichiatria Infantile dell’Università degli Studi dell’Insubria. «L’intervento precoce nelle difficoltà di apprendimento è fondamentale per prevenire possibili gravi conseguenze sul piano emotivo e comportamentale. La legge 170/2010, stabilisce che “è compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia, attivare, interventi tempestivi, idonei ad individuare i bambini a rischio di DSA”. Tuttavia, nella nostra regione, come nella maggior parte delle regioni italiane, la legge è disattesa e questo diritto viene negato. Il convegno ha dunque lo scopo di sollecitare le autorità preposte a realizzare i tanto attesi protocolli di identificazione precoce» sottolinea il professor Termine.
La partecipazione ai convegni è gratuita con iscrizione on-line è obbligatoria e si effettua sul sito www.asst-settelaghi.it – corsi di formazione – Portale della formazione.
Sono ammessi 300 partecipanti, tra le seguenti figure professionali, Medici, Psicologi, Educatori professionali, Psicomotricisti dell’età evolutiva, Logopedisti, Infermieri, Assistenti Sociali, Specializzandi, Insegnanti, Pedagogiste, Genitori e persone interessate all’argomento.
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