Dall’Ippodromo a Villa Dansi, la memoria della Resistenza rivive a Varese
Questa mattina, per iniziativa di Progetto Concittadino, si è svolta "Quattro passi nella Memoria, aspettando il 25 aprile", una camminata guidata sui luoghi della Resistenza in città
Dal piazzale dell’Ippodromo a Villa Dansi, passando dal carcere dei Miogni per arrivare a Palazzo Estense.
Sono tanti i punti di Varese in cui la Resistenza ha lasciato le sue tracce. Alcuni noti, altri meno conosciuti, ma tutti ugualmente significativi per il tributo di sangue, di sofferenza ma anche di coraggio e di valore che ancora oggi conservano.
Questa mattina, per iniziativa di Progetto Concittadino, si è svolta una camminata che gli organizzatori hanno vouto chiamare “Quattro passi nella Memoria, aspettando il 25 aprile”.
«E’ la terza camminata “guidata” che promuoviamo come Progetto Concittadino – ha spiegato Enzo Laforgia, che insieme a Davide Castelli e all’Anpi ha organizzato questo “percorso della memoria” – Questa volta abbiamo voluto dedicarla al 25 aprile e alla Resistenza in città».
Prima tappa il piazzale davanti all’Ippodromo, dove un grande masso conserva la memoria di Luigi Ghiringhelli, Elvio Copelli ed Evaristo Trentini, tre giovanissimi partigiani trucidati dai fascisti durante l’Ottobre di sangue varesino. Il più giovane aveva 18 anni, il più “vecchio” 22.
Guidati da Enzo Laforgia, docente di storia e direttore dell’Istituto Varesino per la Storia della Resistenza, i partecipanti hanno poi fatto tappa al Carcere dei Miogni, dove tra il 1943 e il 1945, gli anni della Repubblica sociale e dell’occupazione tedesca, transitarono pià di 3.500 persona, per la maggior parte detenuti per motivi politici.
La terza tappa ha toccato Villa Dansi, in via Dante, una villa privata che dopo l’8 settembre 1943 fu occupata e divenne la sede dell’Ufficio investigativo e dell’Ufficio politico informativo della Repubblica sociale italiana.
La passeggiata si è conclusa a Palazzo Estense, dove tante lapidi ricordano i protagonisti e le vittime di quegli anni feroci, dai caduti della Battaglia del San Martino a Calogero Marrone, da Giuseppe “Claudio” Macchi, comandante della 121° Brigata Garibaldi “Walter Marcobi”.
A salutare i “camminatori” anche il sindaco di Varese Davide Galimberti: «E’ un bel momento partecipazione della città – ha detto – che anche quest’anno celebrerà con coinvolgimento la Festa della Liberazione».
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