Da mezzanotte scatta lo sciopero di Fedex, stop per due giorni
L'azienda non fa passi indietro sul piano di 360 licenziamenti. "Disponibili solo a incentivare l'uscita, ma non è accettabile". A Malpensa uno dei punti principali della protesta nel Nord Italia

Dopo la prima giornata il 24 maggio, i lavoratori delle sedi di Fedex tornano a mobilitarsi, in sciopero, contro i licenziamenti annunciati dall’azienda.
L’astensione dal lavoro scatta alle 00.00 di questa notte, tra mercoledì 30 e giovedì 31 maggio, e proseguirà fino alla tarda serata di venerdì 1 giugno. A partire dall’hub di Malpensa, una delle basi principali in Italia.
«Saremo in presidio con i lavoratori, i delegati e le strutture sindacati, per far capire che non siamo disponibili a tornare rispetto alle nostre rivendicazioni» dice Luca Bettoni, funzionario della Filt-Cgil. «Ci hanno detto – paroli testuali – che “indietro non si torna”, la linea è rimasta inflessibile: l’azienda continua a sostenere che sia necessaria. L’unica disponibilità è l’incentivazione all’uscita, ma per noi non è percorribile: in ogni caso i lavoratori sarebbero fuori dall’azienda e questo non è ammissibile in un’azienda sana e con attivo. Se il lavoro c’è, si continui a fare lavoro all’interno. Quest’azienda ha altre scelte da fare, ma non le vuole portare al tavolo».
Anche questi due giorni di sciopero, in Lombardia, vedranno i lavoratori concentrarsi in due punti, l’hub di Malpensa (dove i posti “tagliati” sono 34, la filiale territoriale di Varese) e a Peschiera Borromeo (che è il cuore della controllata Tnt). La protesta riguarda tutta Italia, perché i 360 licenziamenti, tra Fedex e Tnt, riguardano decine di filiali provinciali. A Malpensa ci saranno anche lavoratori dalle province orientali del Piemonte: nella regione confinante la protesta principale è invece a Torino (giovedì con corteo dal Rondò della forca a Palazzo di Città, venerdì con presidio alla Rai).
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