“Cosa succede in Comune?”. Dopo la crisi l’incontro pubblico
Il gruppo di opposizione Progetto Castiglione organizza una grande serata pubblica per il 14 settembre: “Il tema non sono le dimissioni ma chi e come governerà il dopo Poretti”
“Cosa succede in comune?”. I Consiglieri Comunali di Progetto Castiglione analizzeranno con i cittadini la crisi politica e la situazione che si è venuta a cerare dopo la mancata approvazione del bilancio di previsione 2012. Situazione che aveva portato il sindaco ad annunciare le dimissioni, ma che di fatto non si sono ancora concretizzate. Moderatore della serata, in programma per il 14 settembre alle 20.45 al Castello di Monteruzzo, sarà il giornalista Luciano Mazziotta.
«Usciamo dal tormentone estivo e cominciamo a ragionare di politica e di amministrazione.Che il sindaco si dimetta o no, non è poi il tema centrale. Il tema è chi e come governerà il dopo Poretti – spiegano dal gruppo Progetto Castiglione -. Poretti ha vinto nel 2009 conquistando voti. Oggi cerca di “avere”la disponibilità” di qualche dissidente della PDL o degli indipendenti per stare a galla. Non siamo, come dice LUI, alla chiamata degli uomini e donne di buona volontà e di alto senso civico al salvataggio di Castiglione contro i politicanti di ieri. No, siamo al disperato tentativo personale di sopravvivere e mantenere una posizione di “rendita” e, non ultimo, di approvare un PGT favorevole ai soliti, alla stessa maniera che altri fecero per il PRG nel 1990. La storia non cambia. Forse cambia qualche beneficiario ma non la sostanza dello scambio tra una “cadrega” ed un terreno edificabile.
«Progetto Castiglione dovrà affrontare i temi strutturali di questo Comune – proseguono da Progetto Castiglione -. Non può pensare, come questa maggioranza fa, di vivere alla giornata senza sentire dentro di se il tema della governance. Dentro in questo quadro ci vuole un ottimo capitano e una grande squadra ed è quello a cui stiamo lavorando da tempo anche con altri. Il come governare passerà attraverso la capacità di autonomia finanziaria che avranno i Comuni nei prossimi anni e di quanto saranno capaci i futuri amministratori di sviluppare quella risorsa, sempre disponibile, che è la partecipazione della gente al bene comune e, non ultimo, far “fruttare” il territorio e gli immobili di proprietà».
«È ormai più che evidente che per sopravvivere, l’ente locale deve uscire dagli schemi di comando, di controllo e di gestione che ha oggi ed è una battaglia da combattere insieme ai comuni limitrofi – concludono dal Gruppo -. Occorre, insomma, allargare l’area territoriale perché se si rivisitassero certe competenze replicate in ogni comune e se si trovassero sinergie rivolte al risparmio della spesa fissa (come l’energia) si potrebbero liberare risorse per investimenti e per far crescere nuove forme di servizi collettivi e alla persona.Non crediamo più percorribile la strada dell’autofinanziamento svendendo territorio (Caronno Corbellaro, Careno, Villafranca o Casino/San Pietro) e men che meno di trovare risorse aumentando tasse e tariffe. Chi vorrà governare prossimamente dovrà indicare, affianco alle promesse, la sostenibilità finanziaria dei propri programmi: questo è il punto vero e lì tutti si confronteranno con la realtà».
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