La Varese antiproibizionista riempie la piazza
Oltre mille persone hanno sfilato per le strade del centro per chiedere la legalizzazione di cannabis anche contenente principio attivo
Sono patiti in 600 e all’arrivo erano più di mille, secondo la questura che li ha sorvegliati con discrezione sfilare per le vie del centro. Sono i giovani – e meno giovani – che hanno voluto dire la loro sulla liberalizzazione della cannabis. Cioè, in una parola: legalizzare.
Argomento delicato che di tanto in tanto torna al centro del dibattito politico e di recente sul tavolo dopo la recente sentenza della Cassazione che chiude le porte alle sostanze “con valore drogante” – e quindi potenzialmente anche alle piante che contengono soglie minime di principio attivo – mettendo in crisi un settore economicamente in espansione da pochissimi anni a questa parte.
Questione non solo di soldi, ma squisitamente “politica” che si traduce in un quesito semplice: se si proibisce la marijuana, perché lo Stato permette il commercio di alcool e tabacco, considerate sostanze che producono dipendenza e prima causa di morte per le malattie cardiovascolari?
Spiega Francesco Brolpito del “collettivo sativa”: «È il terzo anno che facciamo questa manifestazione antiproibizionista per sensibilizzare la bigotta Varese sui temi della cannabis. Il problema non viene affrontato in modo serio. Sosteniamo la cannabis al Cbd, ma anche al Thc: i suoi effetti possono essere utilizzati per scopi diversi».
«Basta con questa polita repressiva: il proibizionismo ha fatto sempre danni e la nostra è una lotta politica. La marijuana è una pianta e non è pericolosa: muoiono milioni per alcool e tabacco e per il thc non è mai morto nessuno».
La manifestazione aveva come punto di ritrovo piazzale Kennedy, la grande piazza del mercato di Varese: non era piena, è partita in ritardo dopo le 16 con 4 grossi disco-camion da cui veniva sparata musica ad alto volume,fumogeni verdi e rossi e odore di marijuana. Già, ma quale? Quella al cbd – il “rilassante” che non sballa – o quella “vera”?.
Difficile da decifrare. Molto alcool, molti visi con le esagerazioni dei tatuaggi e delle acconciature new punk, ma tante persone che sfilavano solo per appoggiare il senso del ritrovo. Alla fine, già in piazza Montegrappa erano più di mille le persone presenti, a cui se ne sono aggiunte altre centinaia nel tragitto di ritorno al punto di partenza.
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