Il “pulled pork” conquista le sagre di paese
Trovarlo nei menu delle feste d'estate, accanto a polenta e salamelle, è sempre più frequente. Come si prepara e come nasce questo classico americano

Trovarlo nei menu delle sagre, accanto a polenta e salamelle, è sempre più frequente. Il “pulled pork“, letteralmente “maiale sfilacciato” è una ricetta tradizionale della cucina statunitense che in Italia, dopo birrerie e banchi di street food, è arrivato a conquistare anche le feste di paese, Varesotto compreso (per citarne una, sarà la specialità del sabato sera di Morosoccer).
Questo piatto, nato nel regno del BBQ, è a base di maiale (si usa generalmente la spalla e deve avere una componente grassa significativa), aromatizzato e cotto “Low and slow”, lentamente, a lungo e a bassa temperatura alla brace.
Questa particolare tecnica di cottura restituisce una carne molto saporita e dalla particolare consistenza che le permettere di essere tirata (pulled) e sfilacciata. Il pulled pork si può utilizzare per farcire panini e viene servito con la coleslaw, l’immancabile accompagnamento a base di cavolo cappuccio.
L’origine di questa ricetta è piuttosto antica e risale al periodo coloniale. Gli indiani Taino, la prima popolazione nativa ad abitare nell’area dei Caraibi, cucinava carne e pesce su una sorta di spiedo, realizzato con la legna e cotto alla brace. Una tecnica che successivamente si diffuse in tutto il Nord America, aprendo ufficialmente la strada alla tradizione del barbecue. Per saperne di più
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