Nessuna perizia, il duplice omicida è un uomo lucido
E' iniziato il processo con il rito abbreviato contro Alessandro Lorena, il ragazzo che uccise due vicini di casa a Venegono Inferiore. Rinviato di 7 giorni per un problema del difensore

Alessandro Lorena è lucido, il giudice di Varese ha infatti negato alla difesa la richiesta di perizia psichiatrica e dunque il processo per il duplice omicidio di Venegono Inferiore potrebbe anche portare alla pena dell’ergastolo.
Il dibattimento doveva cominciare oggi con il rito abbreviato davanti al gup, un rito alternativo richiesto proprio dall’avvocato difensore Corrado Viazzo che tuttavia, questa mattina, un po’ a sorpresa, non si è presentato in aula.
L’udienza è stata rinviata a lunedì prossimo, quando alle 9 e 30 dovrebbe iniziare il dibattimento. L’avvocato difensore ha chiesto il legittimo impedimento poiché doveva presenziare a un altro processo civile a Venezia, ma la richiesta è stata in realtà ritenuta non ammissibile dal giudice. Anche il pm Massimo Politi si è opposto alla domanda del legale effettuata solo nella giornata di venerdì e a mezzo fax.
Il processo dunque inizia con qualche anomalia anche perchè in teoria avrebbe potuto cominciare con una clamorosa nomina di un avvocato d’ufficio. Il giudice Anna Giorgetti ha preferito rinviare l’udienza per garantire i diritti di difesa dell’imputato. Lo stesso Lorena, 29 anni, interpellato dal tribunale ha specificamente chiesto di poter iniziare il processo solo in presenza del suo avvocato difensore di fiducia.
Lorena ha già confessato il delitto. Nel processo cercherà qualche attenuante. Si punterà probabilmente sulla situazione di “ragazzo padre” disperato, di uomo senza prospettive che voleva rubare dei soldi per il mantenimento del figlio.
Questa mattina, lunedì 21 settembre, era presente anche il figlio delle vittime, Martino Ferro (78 anni) e Graziella Campello (76 anni). L’uomo è ancora profondamente scosso e non ha voluto rilasciare dichiarazioni. I due coniugi furono trovati morti il 27 gennaio 2015. Martino colpito in garage forse con una mazza, la moglie Graziella strangolata con il filo di una lampada dopo che aveva offerto il caffè ad Alessandro, ben conosciuto dai due anziani perché è il figlio di un loro vicino di casa. Lorena è stato arrestato qualche giorno dopo dai carabinieri di Varese.
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