Studiate matematica, non sapete quanto è bello

Maria Colombo, medaglia d’oro alle olimpiadi della matematica, è stata ricevuta al Quirinale per l’inaugurazione dell’anno scolastico.La vogliono ad Harward e al Mti

La matematica è sempre stata la sua passione e fin da piccola Maria Colombo ha dato i numeri. Giocava con i primi, gli immaginari, i pari e i dispari, con virgola e senza virgola. Senza discriminazioni, purché fossero numeri. Una passione profonda che l’ha condotta fino alla medaglia d’oro alle ultime olimpiadi della matematica che si sono svolte  in Slovenia. Il miglior risultato di sempre per l’Italia. 
Maria ha 17 anni, abita a Cadegliano Viconago, in provincia di Varese, un paesino a ridosso della frontiera Svizzera, e frequenta il quarto anno al liceo scientifico di Luino. Il suo libro preferito è "Il signore degli anelli" e "Matrix" il film culto. Da grande, naturalmente, vuole studiare matematica. Era tra gli invitati al Quirinale e al ministero della Pubblica istruzione per l’inaugurazione dell’anno scolastico.

Maria, che cosa si prova a ricevere i complimenti dal Presidente della Repubblica e dal ministro?
«È stato bello. Al Quirinale ci hanno citato uno ad uno e fatti alzare per ricevere l’applauso. Mentre il ministro Fioroni ha voluto che ognuno di noi raccontasse la propria esperienza».

Aver vinto una medaglia d’oro alle olimpiadi della matematica dà qualche vantaggio per il futuro?
«Io ho avuto dei contatti e ricevuto proposte, ma non dall’Italia. All’estero, specialmente negli Stati Uniti, le maggiori università, da Harvard al Mti, farebbero a gara per accaparrarsi una medaglia d’oro. Credo anche, però, che il sistema universitario italiano sia molto buono e quindi per qualche anno potrei rimanere qui»

Perché gli studenti italiani odiano così tanto la matematica?
«Perché ci sono molti luoghi comuni in proposito e perché per capire una teoria matematica bisogna andare a fondo, studiare e tutto ciò richiede impegno. Insomma, una teoria matematica è meno immediata di una poesia, ma puo’ essere anche più bella. Io sono stata fortunata perché mio padre è un ingegnere elettronico e mi ha stimolato e aiutato ad approfondire. La gente dovrebbe capire che la matematica è strettamente legata alla realtà».

 

Il matematico inglese Godfrey Hardy diceva che non puo’ esistere la matematica brutta. Lei che cosa intende quando dice che puo’ essere più bella di una poesia?

«Ad esempio, quando affronto un problema nelle gare di matematica e arrivo in fondo, spesso mi capita di fermarmi per un attimo a vedere quanto è bello dal punto di vista estetico. Ci sono problemi su cui rifletto intere settimane e quando ho la soluzione è un vero piacere, come quando ci si ferma davanti a un quadro». (foto: al centro Maria Colombo durante le finali di Parigi)

L’immagine del matematico folle e scollegato dal resto del mondo che viene passata dai media è realistica?
«No, non è attuale. C’è stata un’evoluzione, la gente che frequenta gli ambienti matematici, come le olimpiadi, è mediamente normale. Parliamo di tutto, viviamo normalmente e siamo ben presenti nel mondo».


L’ultimo teorema di Fermat è stato risolto nel 1994 dal matematico inglese Andrew Wiles, dopo quattrocento anni e un’infinità di tentativi, qualcuno finito anche in tragedia. Wiles ci è arrivato usando i computer, Fermat disse di averla scritta a margine di un testo. Secondo lei diceva la verità? E l’utilizzo dei computer sminuisce in qualche modo il risultato di Wiles?

«No, penso che Fermat bluffasse. Il rapporto tra la matematica e i computer è solo strumentale alla base di quella soluzione c’è sempre l’intuizione di un uomo, cioè Wiles».


Se lei potesse scegliere di incontrare due matematici, chi sceglierebbe?
«(Ci pensa un po’ ndr) Senz’altro Gauss e Eulero. Mi affascinano le loro idee sulla teoria dei numeri, tuttora valide e utilizzate».


La matematica viene spesso associata alla musica: Du Sautoy l’ha utilizzata nel suo libro dedicato all’enigma dei numeri primi e all’ipotesi di Riemann, mentre Douglas Hofstadter ha associato Godel a  Bach. Che relazione c’è tra le due?
«Penso che sia un’associazione azzeccata. La maggior parte dei ragazzi che partecipano alle olimpiadi della matematica suona uno strumento. Io stessa suono il pianoforte. Sono entrambe due arti e due modi per descrivere e apprezzare la bellezza che c’è nel mondo».

 

Qual è il suo numero preferito?
«Il 12, da sempre, ma non mi chieda il perché»

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Ottobre 2006
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