Sant’Imerio, la festa dell’olio della soliarietà
500 bottiglie realizzate con le olive provenienti da tutta la provincia saranno benedette e vendute. Il ricavato andrà in beneficenza
Torna la festa di Sant’Imerio e, per portare avanti la tradizione avviata da alcuni anni, torna la festa dell’olio varesino. L’appuntamento è per domenica 1 febbraio alla chiesetta di Sant’Imerio di Bosto. Sono 500 le bottiglie con una nuova etichetta che saranno benedette e vendute per tutta la giornata e il ricavato sarà devoluto in beneficenza. Il seme della tenera pianticella di ulivo collocata da don Pietro Giola parroco di Bosto per ricordare il bisogno di pace fra gli uomini durante la guerra di Sarajevo ha dato ricchi frutti sia in opere di bene che nella diffusione di una nuova coltura e di un nuovo prodotto in provincia di Varese. La produzione di olio di lago varesino dell’annata 2008 è definita dagli esperti “di ottima qualità”, e ciò compensa la riduzione di quantità dovuta alle avversità atmosferiche delle gelate primaverili che hanno colpito una parte delle piante al momento della fioritura. E’ questa qualità dell’olio varesino che si sta dimostrando il motore della diffusione della nuova coltura in provincia.
Le olive selezionate con cura e portate al frantoio di Lenno provengono da ogni parte della provincia, da Varese , da Casbeno prevalentemente, ma anche da Castronno, Arcisate, Ferrera, Bobbiate, Cassano Magnano, Busto Arsizio, e inoltre da Legnano e Busto Garolfo in provincia di Milano.
Dunque l’olio varesino, denominato olio di S.Imerio dalla prima pianta collocata davanti alla chiesa di S.Imerio, è il prodotto di una coltivazione che si adatta al clima e al territorio della provincia di Varese ricca di laghi. Insieme a tutti gli altri prodotti rinati o reinventati in questi ultimi anni, asparagi,vino, miele, fiori, formaggi, carni,salumi e pesche di Monate, l’olio di S.Imerio è una innovazione agricola di prestigio che può aprire il futuro dell’agricoltura varesina rafforzando il sistema economico e turistico provinciale. Ai benefici economici si devono aggiungere quelli, molto evidenti, della solidarietà umana e della carità cristiana.
“Perché- si era chiesto Don Pietro Giola, parroco di Bosto, colpito da una improvvisa intuizione – sprecare le olive che marciscono cadendo in terra dalla pianta e non raccoglierle invece per trasformarle in olio e ricavarne moneta da trasformare in aiuti a chi ha bisogno?”. Correva l’anno dello tsunami in India quando don Pietro Giola e alcune persone attive in parrocchia fra le quali Enrico Marocchi presidente della Associazione Cattolica Artigiani Italiani (ACAI) cominciarono a coltivare l’idea dell’olio varesino. Da allora, anno dopo anno, sono stati aiutati a Wijayawada, in una regione sperduta dell’India, i pescatori rimasti senza reti, i bambini orfani e le novizie che dormivano sulla terra nuda, in Uganda a Kampala i sopravvissuti della spietata guerra tribale e un seminarista per i suoi studi di teologia in preparazione del sacerdozio, e ancora in Africa a Hosanna sull’altopiano etiopico i bambini orfani per i quali si sta scavando un pozzo d’acqua allo scopo di sollevare la comunità dalla tremenda fatica di percorrere ogni giorno chilometri e chilometri per rifornirsi di acqua. A tutto questo si aggiunge l’opera più grande: l’adozione a distanza e l’educazione scolastica professionale di 350 giovani.
Dopo aver guardato a difficili situazioni lontane sul pianeta, quest’anno Don Pietro Giola e i suoi parrocchiani si son fermati a Varese, alle necessità della nostra società e il ricavato della vendita dell’olio varesino di S.Imerio annata 2008 sarà destinato alla costruzione di un nuovo asilo nido collocato nell’Asilo Infantile Ente Morale Comolli Picinelli di Bosto. “Questa necessità delle giovani famiglie varesine – dice don Pietro Giola – mi è stata segnalata come urgente dai miei parrocchiani e l’olio di S.Imerio contribuirà a soddisfarla con l’apertura di un nuovo asilo nido che poi nel tempo verrà ulteriormente ampliato” “Anche per la coltivazione dell’olio si guarda avanti – afferma il commissario del Consorzio Agrario Provinciale di Varese, Piero Lotti – per consolidare questa innovazione nella agricoltura varesina. Il Consorzio Agrario si occuperà soprattutto della assistenza tecnica, cioè della fornitura di piantine di ulivo idonee per il territorio varesino e della difesa delle piante dagli attacchi dei parassiti purtroppo giunti anche da noi e capaci di vanificare in pochi giorni l’impegno degli appassionati coltivatori”
Il programma della festa:
Ore 11.15 Benedizione dell’olio varesino da parte del Prevosto Mons. Gilberto Donnini, processione dalla chiesetta di S.Imerio alla Chiesa Parrocchiale di Bosto
Ore 11.30 Inizio della vendita dell’olio di S.Imerio, che rimarrà aperta fino alle 19.00
Ore 11.30 Celebrazione della Santa Messa con accensione del pallone di fuoco in onore del Santo martire.
Ore 15.00 Vespri solenni e benedizione con la reliquia di S.Imerio. Accensione dei ceri votivi a S.Imerio, protettore dei viaggiatori e dei turisti.
Ore 18.00 Santa Messa serale
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