“L’ospedale deve rimanere aperto. Sicurezza, massima attenzione”

L’azienda ospedaliera risponde alle recenti critiche dei sindacati sulla mancanza di sicurezza nella struttura di piazza Borella

riceviamo e pubblichiamo la risposta della dirigenza dell’ospedale riguardo alle critiche dei sindacati
 
Per la questione riguardante la sicurezza negli ospedali l’Azienda Ospedaliera ha sempre avuto la massima attenzione. In particolare, per alcuni recenti fatti verificatosi all’ospedale di Saronno sono state sporte due denunce ai Carabinieri ed è in corso un progetto di revisione del piano sicurezza, recentemente affidata al Direttore Amministrativo Aziendale Angelo Bani, piano operativo programmatico indipendente anche se avallato da alcuni saltuari episodi verificatisi all’interno del presidio.
A questo proposito si segnala la fase di acquisto di porte da collocare agli accessi principali dei padiglioni per precludere al pubblico l’accesso negli orari notturni. Nell’ambito della rivisitazione del piano sicurezza sono al vaglio le ipotesi di riorganizzare diversamente le attività di alcuni lavoratori dipendenti e di avvalersi di professionalità esterne nell’orario notturno, anche se esperienze del genere in altre realtà non hanno dato i risultati sperati.
 
Tutti e tre i presidi dell’azienda hanno la stessa dotazione tecnologica in fatto di sicurezza – ad esempio, telecamere, vetri blindati al Pronto Soccorso, ecc – ma la Direzione ha sempre avuto la consapevolezza del maggior rischio derivante sia dal fatto di non avere un posto di Polizia all’interno dell’ospedale di Saronno sia dal contesto in cui l’ospedale sorge. Esso è infatti vicino al centro abitato, alla stazione e alle principali vie di comunicazione.
 
E’ opportuno dunque riepilogare le dotazioni di sicurezza dell’ospedale, ricordando che, oltre alle segnalazioni delle condizioni generali della sicurezza alle autorità competenti, a prova degli investimenti dell’Azienda su questo fronte nel febbraio 2007 è stato potenziato il servizio di sorveglianza con l’attivazione di 21 nuove telecamere per un investimento pari a 45 mila euro.
Inoltre, l’ospedale è dotato di:
– videosorveglianza a circuito chiuso nel Pronto Soccorso, che consente di monitorare la sala di attesa del reparto e gli ambulatori
– sistema di citofonia interno al Pronto Soccorso che gli operatori possono attivare per allertare i colleghi impegnati nelle sale vicine in caso si verificassero problemi di ordine pubblico
– sistema di telecamere a circuito chiuso al Cup, il Centro per la prenotazione e il pagamento di visite ed esami, sede di cassa
– sistema di videosorveglianza nell’U.O. di Farmacia per il controllo dei farmaci
– è stato precluso a personale non autorizzato l’acceso agli scantinati, ad alcuni locali dove sono in corso lavori di ristrutturazione, ai locali non utilizzati durante le ore notturne e relativi ascensori
– sono stati posizionati due fari e una telecamera a circuito chiuso per illuminare l’area dove sono parcheggiate le ambulanze della Croce d’Argento 
– stabilito un accordo con le Forze dell’Ordine per un Pronto Intervento su chiamata dell’operatore sanitario
– presenza 24 ore su 24 di un servizio di portineria con cancello per regolamentare gli accessi notturni.
 
Si sottolinea che l’ospedale è una struttura “aperta” per definizione, finalizzata a un servizio pubblico di tipo sanitario. La struttura deve accogliere tutti, per motivi legati a un bisogno sanitario vero o pretestuoso che sia non verificabili a priori.
Insinuare in via diretta o indiretta il disinteresse per l’incolumità personale degli operatori è meramente strumentale, eufemisticamente, ad altro. Chi è in buona fede può agevolmente riconoscere la difficoltà di un contesto tanto peculiare per il servizio che vi si svolge, dove va garantito il libero accesso in assolvimento di un diritto fondamentale – quello alla salute –, ma dove non può essere garantito un adeguato comportamento individuale di chi accede all’ospedale, soggetto a connotazioni strettamente personali e comunque anche indotto da contesti generali esterni all’Azienda.
Si segnala, infine, che domani, 5 febbraio, è in programma una riunione già da tempo prevista, che sarà coordinata dal direttore amministrativo aziendale Angelo Bani sull’argomento sicurezza alla presenza dei direttori di dipartimento e delle direzioni medica e amministrativa.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Febbraio 2009
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