Gratta e vinci fasulli, sequestrati 600 tagliandi e cartoline

Operazione di polizia locale, carabinieri e guardia di finanza: perquisizioni in un noto bar di Uboldo e a un distributore di Saronno

Diffondevano gratta e vinci fasulli, senza l’autorizzazione dello Stato. Accadeva in un bar di Uboldo, con tagliandi messi in circolazione da un distributore di Saronno. È quanto risultato dall’operazione “Caffè della nocciola” operata dalla Polzia locale di Uboldo, coordinata dal comandante Pietro Cucumile, e dai carabinieri della stazione di Uboldo. Nei giorni scorsi gli agenti della polizia avevano saputo che all’interno di un noto bar del paese venivano venduti gratta e vinci non autorizzati dai Monopoli di Stato. Ed ecco che la mattina di martedì 3 febbraio è stato effettuato con i carabinieri un sopralluogo nell’esercizio, facendo partire l’operazione “Caffè alla nocciola”. Durante la perquisizione è stato accertato che fossero in vendita tagliandi fasulli "autorizzati" come concorso a premio. I concorsi a premio, però, sono soggetti a comunicazione del Ministero dello Sviluppo economico e devono consistere in attività promozionali sociali e possono consistere nell’assegnazione di premi. «In realtà – spiegano le forze dell’ordine -, venivano venduti tagliandi con le stesse fattezze, immagini e colori del gratta e vinci e riportanti la possibilità di una vincita in denaro, con questo ingannando il comportamento economico del consumatore convinto di trovarsi di fronte ad un tipo di gratta e vinci».
Contemporaneamente, il personale della guardia di finanza di Saronno provvedeva ad effettuare un sopralluogo di verifica nei locali del fornitore di tagliandi sito in Saronno. Sono stati sottoposti a sequestro amministrativo 394 falsi tagliandi e 186 cartoline che avrebbero dovuto costituire parte integrante del concorso a premio.
La polizia locale di Uboldo ha segnalato l’accaduto alla competente Procura della Repubblica per esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa. I tagliandi sequestrati verranno trasmessi all’ufficio competente dei monopoli di stato per la successiva confisca. L’esercizio pubblico è stato sanzionato con una multa di oltre duemila euro.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Marzo 2009
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