«Piano cave, l’immobilismo fa male»

Domina la sfiducia nella prima assemblea dei gruppi merceologici Univa, settore “Materiali da costruzione, Estrattive e Cave”. Anche a causa delle lunghaggine nella approvazione del piano

Il difficile quadro economico congiunturale intacca anche la fiducia delle imprese del settore “Materiali da costruzione, Estrattive e Cave”, il cui Gruppo merceologico dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese ha tenuto a Busto Arsizio la propria Assemblea annuale:la prima di quel percorso a tappe che porterà la compagine associativa dell’Unione Industriali verso l’Assemblea Generale di fine maggio. Preceduta, come ogni anno appunto, dalle assise dei singoli settori produttivi.

Il via è stato dato giovedì 26 marzo, appunto da un comparto che all’interno dell’Unione Industriali conta 32 imprese per quasi 850 addetti: una nicchia, ma importante. Che nel fare un bilancio della situazione è partita dai numeri, forniti recentemente dall’Ance, l’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili. «La riduzione degli investimenti in costruzioni – ha spiegato il Presidente del Gruppo merceologico, Giuseppe Seratoni Gualdoni – a fine 2008 è risultato essere pari a un -2,3% rispetto all’anno precedente». E per il 2009 le aspettative non sono migliori: «Ci si attende oggi una riduzione dei livelli produttivi del 6,8%, contro il -1,5% previsto a fine ottobre 2008». Con conseguenze anche sui livelli occupazionali che si ridurranno del 6,5%. Una situazione nazionale a cui, però, fanno eccezione i dati sulla Cassa Integrazione guadagni ordinaria relativi alla provincia di Varese. Per i “Materiali da Costruzione, Estrattive e cave” le ore autorizzate, infatti, nei primi due mesi del 2009 sono state il 22,10% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Rimangono, però, i problemi delle imprese che realizzano lavori pubblici. Così riassunti da Giuseppe Seratoni Gualdoni: «Sono moltissime le attività che denunciano ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione». Sul fronte locale, inoltre c’è da registrare «un ulteriore elemento di fortissima preoccupazione per l’intera filiera delle costruzioni che – continua il Presidente del Gruppo merceologico – mi sentirei di definire di “immobilismo burocratico”, e che riguarda il gravissimo ritardo accumulato dall’iter di approvazione del Piano Cave Provinciale». Un ritardo nell’adozione di quei provvedimenti necessari alla regolamentazione delle attività sul territorio che, in molti casi, rischia «di far chiudere le imprese per mancanza di materiali da estrarre». Un problema che il Varesotto condivide con le province di Milano e Bergamo. «Proprio per questo – ha aggiunto Giuseppe Seratoni Gualdoni – il nostro Gruppo merceologico sta portando avanti un’azione congiunta con le associazioni industriali di queste province». Obiettivo: «Ottenere dalla Regione Lombardia l’approvazione di una norma transitoria che autorizzi le escavazioni».

Ma per il settore, come del resto per la gran parte dei comparti produttivi, la fonte delle maggiori preoccupazioni è l’accesso al credito. Un nervo scoperto emerso da una ricerca, effettuata a livello nazionale, che ha evidenziato come il 56% delle imprese edili denunci un allungamento dei tempi di istruttoria, il 55% un aumento degli spread, il 46% richieste di garanzie aggiuntive. Situazione che, ha continuato Giuseppe Seratoni Gualdoni, costringe le imprese «a differire l’avvio di nuovi interventi di costruzione». Proprio per questo, per affrontare l’argomento e capire l’atteggiamento delle banche in questa fase economica, sono stati invitati ad intervenire durante l’assemblea Emanuele Zerega e Claudio Corbella, rispettivamente Coordinatore Mercato Imprese e Specialista di Medio Termine dell’Area Lariano di Intesa Sanpaolo.

«Anche nei primi mesi dell’anno, così come nel 2008 – ha dichiarato Emanuele Zerega – la nostra banca ha aumentato l’ammontare di credito erogato malgrado il calo della domanda di finanziamenti e la forte crescita della rischiosità. Siamo convinti e consapevoli del ruolo rivestito delle banche che da un lato non devono far mancare le risorse finanziarie all’economia e dall’altro devono erogare credito con adeguata prudenza per mantenere a livelli accettabili la qualità del credito. Per quanto ci riguarda siamo pronti a dare risorse e agevolazioni a chi investe nella propria azienda, la spinge verso lo sviluppo e la crescita, in particolare le imprese varesine sono molto flessibili e quindi più di altre hanno le caratteristiche per adattarsi velocemente ai cambiamenti richiesti dal mercato. In sinergia con le istituzioni locali e le associazioni di categoria, partecipiamo attivamente ad iniziative e a tavoli di lavoro che consentono di dare una risposta ai problemi reali di questa provincia».

 

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Pubblicato il 27 Marzo 2009
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