«Michele Serra fa satira ignorante su Varese»
Dopo l’articolo dell’Espresso comparso sul precedente numero del settimanale, sindaco e vice di Varese contestano duramente l’articolo del giornalista: “Si offende, con l’odio ideologico, un’intera comunità”
Varese “Firenze del Nord”. Varese con l’assessore leghista Walter Garlusio, detto ‘il Casciabàl’ Varese che non è Patrimonio dell’umanità, ma al massimo, per “I funzionari dell’Unesco, gruzzolo dell’umanità”. Solo alcuni dei passaggi della “Satira preventiva” che il giornalista Michele Serra (foto a sinistra)tiene sull’Espresso ogni settimana e che nel numero 21 in edicola otto giorni fa, ci va giù duro sulla città giardino. L’articolo, dal Titolo “A Malpensa ci pensa la Lega” è una satira che punta il dito sulla
Lega e su ciò che il Carroccio ha fatto per proteggere Malpensa. Ma una parte dell’articolo riguarda anche Varese. Per il sindaco di Varese si tratta di “satira ignorante”. «Sono rimasto esterrefatto dalla satira, ignorante è il caso di dirlo, di Michele Serra, e del suo “A Malpensa ci pensa la Lega” ( “L’espresso” n. 21, 28 maggio 2009) – spiega Attilio Fontana (foto). Mi riferisco alla parte della “Valorizzazione di Varese”, in cui si afferma che Varese al massimo può diventare “gruzzolo dell’umanità” (non sapendo evidentemente del riconoscimento – vero – dell’Unesco per il nostro Sacro Monte) – spiega in una nota Fontana. Più che satira preventiva, come si legge nell’occhiello, si tratta di satira ignorante, che non fa neppure ridere. Si offende, con l’odio ideologico, un’intera comunità. Mi vergogno di questo genere di stampa, di
affermazioni che appunto colpiscono pesantemente la nostra città, e non certo solo una parte politica. Si tratta solo di squallida ideologia».
affermazioni che appunto colpiscono pesantemente la nostra città, e non certo solo una parte politica. Si tratta solo di squallida ideologia».Sulla vicenda si è espresso anche il vice sindaco Giorgio De Wolf (foto a sinistra)
«Per una volta, anche se a malincuore, devo invitare i nostri concittadini a comprare “L’espresso”. Personalmente non intendo sottrarre neanche un minuto all’impegno come amministratore per confutare una “presentazione” della nostra città che denota il profondo pregiudiziale ideologico lasciando ai cittadini stessi di trarre le conclusioni. Un solo grande rammarico su come alcuni mezzi di informazione possano essere piegati ed utilizzati per fini che nulla hanno a che vedere con l’informazione stessa».
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