Coperti i manifesti elettorali di quattro candidati sindaco
Nella notte tra giovedì e venerdì alcuni sconosciuti hanno occupato gli spazi destinati a Porro, Proserpio, Tramacere e Nappo che denunciano: “Episodio tipico dello squadrismo fascista”
«Episodio di neofascismo a Saronno». La denuncia da parte di quattro candidati sindaco arriva nelle ultime ore in cui è ancora possibile dare notizie elettorali. Nella notte tra giovedì e venerdì infatti, sono stati coperti numerosi spazi elettorali destinati ai candidati Luciano Porro (Partito Democratico, Socialisti, Verdi), Angelo Proserpio (Tua@ Saronno, Italia dei Valori, Saronno Futura), Annamaria Nappo (Sinistra Saronnese) e Vito Tramacere (Saronno Si-cura). Al posto dei loro manifesti sono stati posizionati quelli di un candidato alle elezioni europee del Movimento della lega delle Autonomie. «Sono stati coperti i manifesti di tutte le liste ad eccezione di PDL, Lega e UDC che sostengono Anna Lisa Renoldi – spiegano in un comunicato i quattro candidati -. Due candidati della lista tu@saronno, che cercavano di recuperare i loro spazi, sono stati affrontati da due persone che recavano addosso i simboli del movimento neofascista di CasaPound e sono stati costretti dietro minacce e spintoni ad allontanarsi. Alla richiesta di spiegare la ragione del motivo per cui non affiggevano nei tabelloni delle europee i due hanno dichiarato che erano stati pagati per metterli negli spazi delle comunali e non hanno voluto dire da chi».
È stata quindi segnalato l’accaduto ai carabinieri intorno alle due di notte, da parte dei militanti di della lista. «Questo episodio è gravissimo per le modalità e il tempo in cui si è compiuto – commentano ancora i candidati -. E’ una modalità tipica dello squadrismo, che non conosce altra ragione se non quella della violenza, della viltà e della corruzione. Questi figuri chiamati da fuori hanno firmato il loro gesto. Non riusciamo a spiegare altrimenti perché siano stati coperti i tabelloni delle elezioni comunali con i manifesti delle europee e perché siano rimasti indenni solo quelli delle liste che sostengono Renoldi. E che qualcuno li abbia per questo pagati è un gesto inaudito che infanga le pur nobili tradizioni della nostra città».
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