Duecentoquarantanove volte grazie

La Camera di Commercio consegna a MalpensaFiere i premi al Lavoro e al Progresso Economico davanti ad un pubblico d'eccezione, fra cui spicca il ministro Maroni

Duecentoquarantanove è un numero "magico". È il numero dei premi che la Camera di Commercio ha distribuito sabato 20 giugno a MalpensaFiere ad imprenditori, dirigenti, lavoratori della miriade di imprese che popolano e fanno forte questo territorio. Un "grazie" collettivo, un evento che ha visto partecipare molte centinaia di persone. In prima fila le autorità, a partire dal ministro degli Interni, il varesino Roberto Maroni; al suo fianco il prefetto Simonetta Vaccari e il Questore Matteo Turillo. Poi la neoeletta europarlamentare del PdL Lara Comi, il deputato varesino del PD Daniele Marantelli, l’assessore regionale Raffaele Cattaneo, quello provinciale alle politiche del lavoro Alessandro Fagioli, il sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli, la consigliera regionale della Lega Nord Luciana Ruffinelli, l’assessore al Commercio del Comune di Varese Salvatore Giordano. Più i vertici locali delle forze dell’ordine, con il vicequestore Broggini, i capitani Cirtoli e Serra rispettivamente per Carabinieri e Guardia di Finanza. E, naturalmente, tutta la Giunta della Camera di Commercio varesina al gran completo.

Prima della girandola di premiazioni – qui l’elenco dei premiati – intervallate dalle esbizioni delle ragazzine della Virtus gallarate, campionesse d’Italia di ginnastica ritmica (le più applaudite in assoluto), è intervenuto il presidente della Camera di Commercio Bruno Amoroso. Al centro del suo discorso la crisi, la paura di non uscirne più, il desiderio e la speranza di farcela, i timidissimi segnali, in forma di numeri e percentuali, che sembrano mostrare un pallido accenno di "ripresina". Come quel +1,1% del PIL in aprile dopo undici mesi di calo consecutivo. Più contrastati i dati sulla cassa integrazione, il cui ricorso resta alto, anche se non ai livelli di inizio anno. Decisivo sarà il rientro dalle ferie estive. Nel frattempo, ci si aggrappa al "spaer fare", al "sistema Varese" che fa quadrato e stringe i denti. La Camera di Commercio c’è: e Amoroso dedica un pensiero ai giovani, bisognosi di occupazione, e alle misure di sostegno straordinario al lavoro, come il fondo rotativo istituito due settimane fa per le aziende colpite da riduzioni di orario  o sospensioni dell’attività per crisi, o quelle avviate con la collaborazione delle banche territoriali. Non mancano riferimenti alla sicurezza sul lavoro – e la camera di Commercio dedicherà in questo 2009 una ricerca specificamente all’area Malpensa. Un nome, questo che introduce il tema della mobilità e delle infrastrutture: si dà atto che la sospirata Pedemontana se Dio (e l’assessore Cattaneo) vuole, dopo 40 anni di «chiacchiere» dovrebbe finalmente partire nei prossimi anni; che l’Arcisate Stabio vedrà i lavori al via il 7 luglio; che persino l’idea di un collegamento veloce Varese-Como-Lecco fa progressi. Dietro tutte queste problematiche, storie di aziende, storie di lavoratori, padroni e dipendenti, «e spesso non si capisce, entrando in una ditta, chi sia l’uno e chi l’altro», per dire di quanto stretto sia il rapporto che li lega nelle piccole realtà. "Saper fare" e "volgia di fare" si traducono in "capacità di fare": risorse, e risorse umane, che restano. Quando quelle finanziarie smetteranno di latitare, al locomotiva varesina potrà schiodarsi: di certo non è su un binario morto.

Per il mondo del lavoro parla Marco Molteni di Uil, quale componente della giunta della camera di Commercio. Parla del patrimonio di esperienze accumulato dai più esperti – per la prima volta numerosi anche i premiati con alle spalle cinquant’anni e più di attività, spesso fedeli a vita alla "loro" ditta. «Sbagliato respingere la voglia di darsi da fare, di dare un contributo, di chi tanto ha già dato». ma la vera priorità del momento sono i giovani, i precarizzati, su cui grava il peso del momento difficile, che vede oltre 20.000 persone in cassa integrazione, senza contare altri ammortizzatori, le migliaia di contratti temporanei non rinnovati, i frontalieri rimandati a casa. Lavoratori e imprese «vanno salvati con uno sforzo eccezionale»: in caso contrario si favorisce il lavoro irregolare. Gli ammortizzatori sociali per il sindacalista (a sua volta tra i premiati di giornata per i suoi tanti anni di impegno sul fronte del lavoro) sono irrinunciabili, alternativi ai licenziamenti e soprattutto mantengono in azienda profesisonalità utili un domani per riprendere domani il discorso interrotto dalla crisi. Certo non sono una panacea: le risorse sono infinite, riconosce, e bisogna pensare a politiche attive, ricollocamento, incentivi. E se nella tempesta ancora non sorge un moto di ribellione dal mondo del lavoro, si chiede quasi parlando tra sè e sè Molteni, è per il ruolo proprio di chi per decenni ha già lavorato e risparmiato, e fa da "ancora" (o da zavorra? ndr), sociale e soprattutto economica, stabilizzando una situazione che, aggiungiamo, forse in società più dinamiche esploderebbe anche sul piano politico e dell’ordine pubblico.

Ma non era tempo oggi per rotolarsi dal dolore. Tutt’altro. Amoroso ha ammesso di essersi chiesto se valesse la pena tenere una celebrazione con la crisi galoppante a tarpare le ali alal vita di tante aziende, ma la decisione è stata chiara e netta: sì. Un sì dovuto a chi tanto ha dato e dà. Dalla microazienda del commercio, marito moglie e venti metri quadri di negozio, fino agli avveniristici elicotteri di Agusta Westland; dall’artigiano tenace e ricco d’inventiva al dirigente d’azienda fino al dipendente puntuale e affidabile, sono duecentoquarantanove grazie di cuore. Quelli di un’intera provincia che si specchia nel suo lavoro.

L’elenco completo dei premiati

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Pubblicato il 20 Giugno 2009
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